Bioetica: Federvita: “Il dubbio prevalga sulle certezze”

Incontro Federvita Cav-i Albenga

[thumb:10160:l]Albenga. “Circa le questioni di bioetica non devono prevalere certezze su dubbi. L”intelligenza del legislatore non deve essere corrotta da visioni distorte e strumentali della realtà. Spesso, però, sul fine vita come sul concepimento si nascondono certezze che invocano dubbi”. Con queste parole Eraldo Ciangherotti, Presidente di Federvita Liguria commenta le recenti dichiarazioni del Presidente della Camera Gianfranco Fini.

“Il dubbio prevale sulle certezze”, ha ribadito il Presidente della Camera. “Un monito, questo, – continua Ciangherotti – allineato perfettamente alle nostre posizioni. Laddove, infatti, esiste il dubbio che ci sia vita, non si può sopprimerla in virtù di una presunta certezza. E siccome nel dubbio deve prevalere sempre la tutela e la protezione della vita, siamo lieti che anche il Presidente della Camera Gianfranco Fini aderisca a ciò che noi di FederVita Liguria professiamo da tempo. Nessuna teoria scientifica, nessun precetto medico può escludere che l’embrione sia un essere umano a tutti gli effetti, nel dubbio quindi non si può sopprimere una vita. Nel caso poi di Eluana Englaro, nessuna ipotesi o teoria medica poteva escludere a priori che Eluana non sentisse tutto. Sempre in virtù di quel dubbio invocato dal Presidente Fini, non si poteva sopprimere quella vita”.

“La tanto invocata laicità – prosegue Ciangherotti- deve camminare di pari passo con la responsabilità e cioè con un atteggiamento di coerente rispetto nei confronti della dignità umana dal concepimento e fino alla morte naturale. I precetti di tipo religioso, quando mettono al centro l’uomo e il suo bene, non potranno mai corrompere la ragione umana, caso mai la illumineranno ancora meglio con certezze più solide in un contesto più ampio. Le legge della bioetica è scritta nella natura dell’uomo. Ciascun individuo può comprenderla ed interpretarla con la sua intelligenza, purchè non vengano coinvolti interessi di demagogia politica che favoriscono visioni distorte della realtà. L’etica e la morale, che sono alla base di credo religioso, fanno parte del bagaglio culturale ed umano di ciascun individuo. Chiedere a chi si impegna nella politica di spogliarsi del proprio bagaglio culturale, vuol dire snaturare il concetto stesso di individuo”, conclude Ciangherotti.

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