[thumb:5835:l]Albenga. In merito al trasferimento della Testa e alle conseguenti accuse rivolte dai sindacati, l’amministrazione comunale di Albenga dichiara di aver profuso ogni sforzo per salvare l’insediamento industriale.
“Prima di altri – sottolinea il vicesindaco Franco Vazio – abbiamo assunto quegli atti che per ora hanno almeno consentito di ipotizzare un futuro per i lavoratori occupati. Leggo oggi che per tale Cepollina, sindacalista Cisl, ciò è stato spregiudicato: bontà sua. Mi pare però di ricordare che fosse lo stesso che, circa un anno fa, si era scandalizzato, di fronte al sindaco Tabbò, che Albenga volesse avere garanzie per i lavoratori e conoscere il contenuto della variante urbanistica prima di procedere: in allora il motto era forse diverso tutto bene a qualsiasi condizione”.
“Non vorrei che – attacca Vazio – dietro le dichiarazioni di facciata, il motto anche oggi fosse lo stesso. Nessuno ha informato il Comune di Albenga di queste nuove evoluzioni, forse perché ritenuto non più necessario. E’ bene però che si sappia che il sottoscritto ed il sindaco hanno dato ai lavoratori una parola, che è garanzia assoluta di trasparenza e di rigore”.
“La variante urbanistica era giustificata dall’interesse pubblico sotteso alla salvaguardia di una quarantina di posti di lavoro – spiega il vicesindaco di Albenga – è evidente che se cambiano le carte in tavola bisognerà ritornare a discutere del merito della questione. Non c’è dubbio infatti che trasferire la fabbrica a Garessio, volatilizzando il lavoro per gli attuali occupati, ovvero sradicando gli stessi dal proprio territorio, è cosa che snatura i presupposti della delibera assunta dal Comune di Albenga”.
“Per questi motivi, per quanto mi riguarda – conclude Vazio – non condivido affatto il giudizio fatalistico e pallidamente positivo dei sindacati, e non credo di essere il solo. Visto che non siamo stati chiamati prima, valuteremo in maggioranza il da farsi e poi comunicheremo il nostro pensiero, magari a mezzo stampa così come altri hanno fatto”.