[thumb:11877:l]Ponente. Prima si è proposto come agente per il recupero di crediti, poi però si è ritorto contro il suo mandante chiedendogli, dietro minaccia, somme di denaro sempre più elevate. Grazie ad una serie di intercettazioni ambientali e appostamenti, Rocco Scriva, pregiudicato quarantenne di origine calabrase, è stato arrestato dalla polizia con l’accusa di estorsione aggravata e continuata ai danni di un dipendente di un’autorivendita multimarche.
I rapporti tra aguzzino e vittima cominciano dall’acquisto di una vettura, amichevolmente, quando il primo si propone al secondo, che lavora in una concessionaria del Ponente savonese, come valido aiuto per recuperare crediti di difficile incasso. Scriva chiede in cambio, per l’attività che va a svolgere, un’auto di servizio. Poi, però, con il passare del tempo, si trasforma in violento ricattatore ed estorsore ai danni del suo “committente”.
Gli episodi criminosi ricostruiti dagli agenti della squadra mobile della Questura di Savona, che insieme alla polstrada hanno compiuto l’indagine, consistono nella cessione di tre auto (una Lancia Y e due Mercedes, SLK e Classe A) assegnate in comodato al pregiudicato, ma poi trattenute senza titolo da quest’ultimo. Scriva otteneva non solo le macchine per sé e se ne impadroniva, ma pretendeva anche somme di denaro via via più consistenti, che sono arrivate alla quota di 7000 euro frutto di coercizione, dietro minaccia e anche aggressione fisica.
La vittima subiva vessazioni sin dal 2007, quando per conto del quarantenne calabrese aveva venduto una moto. Il dipendente della concessionaria aveva realizzato 2000 euro, ma il pregiudicato ne pretendeva 3000. Di qui in poi un vortice di intimidazioni e botte, al ritmo incalzante di richieste immotivate di soldi. Infine, la denuncia da parte del dipendente del salone, che ha deciso di raccontare tutto alla polizia.
[image:11882:r]Gli agenti della polizia stradale di Albenga e di Savona e i loro colleghi della mobile hanno svolto accertamenti, ascoltando anche i colleghi di lavoro della vittima. Ieri pomeriggio un appostamento nei pressi della concessionaria. Il pregiudicato si è presentato per l’ennesimo atto di estorsione, chiedendo 600 euro. Il dipendente gli ha risposto di averne soltanto 550. Il tormentatore, allora, è andato in escandescenza e proprio mentre stava sbattendo i pugni sul cofano di una macchina, si è trovato circondato dai poliziotti, che lo hanno tratto in arresto.
Nato a Rosarno, in provincia di Reggio Calabria, Rocco Scriva è l’erede di una nota famiglia di pregiudicati: il nonno aveva trascorsi per mafia, il padre per estorsione e reati contro il patrimonio. “Nelle circostanze in cui le vittime si sentono così minacciate, la propensione a denunciare i fatti è molto bassa – ha sottolineato il questore di Savona, Giovanni Trimarchi – Anche i questo caso la vittima non riusciva a sottrarsi alla tortura psicologica attuata dall’estorsore. L’episodio, molto articolato, è venuto alla luce grazie ad un controllo di routine effettuato dagli agenti nella concessionaria: da lì si è capito che qualcosa non andava. Sono state poi determinanti le intercettazioni ambientali, che hanno incastrato il pregiudicato”.