[thumb:9428:l]Regione. Con 20 voti favorevoli e 7 astenuti (centrodestra) è stato approvato il disegno di legge: “Sistema educativo regionale di istruzione, formazione e orientamento”. Si tratta di una legge quadro che stabilisce come compito della Regione garantire “il diritto all’apprendimento lungo tutto l’arco della vita”. La Regione garantisce anche l’esercizio del “diritto-dovere all’istruzione e alla formazione professionale”.
Per raggiungere questi obiettivi, l’Ente istituisce un unico sistema educativo regionale con l’obiettivo di integrare i diversi percorsi educativi, sostenere l’autonomia delle istituzioni scolastiche, facilitare l’accesso al sistema educativo regionale attraverso la realizzazione di un ambiente di apprendimento aperto tutta la vita (longlife learning) e settori di apprendimento ampi e gratificanti (wildlife learning). Verranno favoriti gli scambi culturali fra il sistema scolastico e le imprese anche con mobilità e interscambi a livello europeo. Aiuti sono previsti per i soggetti a rischio di esclusione sociale o con disabilità particolari, grazie all’integrazione delle politiche scolastiche con quelle di inserimento al lavoro. Spazio adeguato verrà dato alla prevenzione e all’educazione alla salute e alle iniziative per integrare gli alunni più fragili, i disabili e gli immigrati. Per questo la Regione si avvarrà del contribuito delle Province e dei Comuni. Gli interventi per la prima infanzia (da tre mesi a tre anni) e per l’infanzia punteranno a sviluppare le potenzialità dei bambini, garantendo la diversificazione dell’offerta educativa nel rispetto della libertà di scelta e delle identità culturali e religiose della famiglia.
All’interno del provvedimento, largo spazio è dedicato alla formazione professionale volta a garantire un sistema di conoscenze teoriche e pratiche necessarie allo sviluppo professionale e all’inserimento nel mercato del lavoro. Per quanto riguarda l’educazione permanente degli adulti, la Regione sostiene lo sviluppo delle competenze generali e tecnico professionali dei soggetti occupati sostenendo la formazione continua e ricorrente – anche con il contributo delle imprese – nonché quella conseguente alla riconversione di attività produttive. Sul piano sociale, il provvedimento prevede interventi per ridurre il disagio, favorire l’inserimento dei disabili con percorsi individuale di accoglienza, orientamento e accompagnamento in impresa, prevenire la dispersione scolastica, favorire l’integrazione fra politiche educative, sociali e sanitarie.
“E’ una delle leggi più importanti della legislatura – commenta il vicepresidente e assessore regionale all’Istruzione e alla Formazione Massimiliano Costa -, e si riferisce all’applicazione del titolo V della Costituzione, che conferisce grandi responsabilità alle regioni sul sistema dell’istruzione della formazione professionale”.
“In questo modo – spiega Costa – chi frequenta i corsi professionali può rientrare nell’istruzione tecnica o liceale e viceversa. Ad ogni livello si vedono valorizzate le competenze acquisite e si può raggiungere un titolo di studio riconosciuto in tutta Europa”.”Applicare il titolo V – afferma ancora il vicepresidente della Regione Liguria – significa innanzitutto rendere organico ed omogeneo il sistema educativo regionale, affinché i ragazzi e le loro famiglie possano scegliere liberamente i percorsi scolastici o formativi più adatti alle aspirazioni e potenzialità di ognuno; significa – prosegue Costa – mettere in rete gli enti locali e la Regione nella programmazione dell’offerta scolastica e formativa integrata per dare più incisività e territorialità agli organismi scolastici e formativi, raccordandoli con le università e il mondo delle imprese”.
“Infine – conclude Costa -, applicare il titolo V della Costituzione, significa accelerare l’azione di decentramento, sostenere le singole istituzioni scolastiche facilitandone l’azione educativa, riconoscere un importante ruolo alla formazione professionale, soprattutto nel recupero della dispersione scolastica”.