Politica

Frana a Capo Noli: replica di Pier Luigi Pesce

Assessore Pesce

[thumb:7765:l]Noli. L’ex assessore provinciale Pier Luigi Pesce rinnova lo scontro verbale con Angelo Vaccarezza per le recenti dichiarazioni di quest’ultimo sulla frana di Capo Noli. Il candidato del Pdl, lanciato nella corsa a Palazzo Nervi, aveva definito “interventi tampone” quelli della giunta Bertolotto in occasione dell’evento franoso dell’anno scorso, sempre sull’Aurelia, ma in un punto a 500 metri dall’attuale diroccamento. Insieme al senatore Franco Orsi, Vaccarezza aveva chiamato in causa l’ex assessore accusandolo “di non essersi adoperato per risolvere in modo definitivo il problema”.

“E’ l’ennesima dichiarazione pretestuosa e inesatta del candidato presidente Vaccarezza – afferma Pier Luigi Pesce – L’intervento effettuato in quel caso non è stato un intervento tampone; infatti dai dati scaricati dal sistema di monitoraggio ancora in opera sulla precedente frana emerge inconfutabilmente che gli ammassi rocciosi sono assolutamente stabili e non destano nessuna preoccupazione. Pertanto il precedente intervento si può considerare perfettamente riuscito secondo le previsioni progettuali”.

L’importo utilizzato lo scorso anno per la messa in sicurezza della parete ammontava complessivamente a 1 milione e 350 mila euro circa, divisi in opere di somma urgenza e di sistemazione definitiva. “La Regione Liguria, con la quale ho tenuto stretti contatti, ha finanziato per intero la somma urgenza pari ad oltre 350 mila euro ed ha collaborato al rimborso all’autostrada dei pedaggi utilizzati dalla popolazione durante il periodo di chiusura dell’arteria, che comunque era stata aperta al traffico con oltre venti giorni di anticipo sul crono-programma iniziale” sottolinea Pesce.

“Già in allora come assessore provinciale avevo aperto il tavolo sia con i sindaci, che con Anas e Regione per la progettazione della galleria che permettesse la variante al tracciato dell’Aurelia nella zona di capo Noli che, risultando un tratto di Aurelia Bis, è nelle competenze dello Stato e non della Provincia di Savona. Questo è l’unico modo per risolvere in maniera definitiva i problemi della viabilità mentre non è geologicamente possibile risolvere in modo definitivo il problema ambientale che ha creato la frana” evidenzia Pesce, che conclude: “L’attuale franamento, che nulla ha a che fare con quello dell’anno scorso se non lo stesso tipo di roccia e men che meno sull’intervento fatto, ha necessità di opere per la messa in sicurezza che ammontano a circa 1.650.000 euro di cui 650.000 euro di opere di somma urgenza e 1 milione di euro di sistemazione definitiva”.

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