Cronaca

Attentato razzista ad Albenga: altri commenti

albenga - tentato omicidio vicoli incendio

[thumb:11919:l]Albenga. Di seguito proponiamo una serie di commenti in merito all’attentato razzista avvenuto ad Albenga. Intanto migliorano le condizioni del marocchin0 30enne rimasto intossicato nell’atto incendiario avvenuto nell’abitazione degli extracomunitari.

Eraldo Ciangherotti, Presidente del Centro Aiuto Vita ingauno: “La drammatica vicenda che ha colpito nelle ultime ore la città di Albenga indica quanto, nell’educazione dei giovani, si tenga conto soltanto della libertà e dell’autodeterminazione e signori troppo spesso la responsabilizzazione delle giovani generazioni sui valori come il rispetto della dignità della persona umana e del prossimo. Questo episodio di bullismo estremo dagli esiti davvero sconcertanti deve portare ad un empowerment, cioè ad un rinforzo e ad una valorizzazione delle risorse della persona e delle abilità di scelte costruttive. La centralità narcisistica deve spostarsi sul tenere conto del rispetto dei diritti altrui, responsabilizzandosi alla ricerca del bene comune, non solo quello narcistico personale. Crediamo che in situazioni di questo tipo – continua Ciangherotti- non serva puntare il dito contro le mancate implementazione delle Forze dell’Ordine sul territorio di Albenga ma sia necessario cominciare a sostenere i progetti educativi nelle scuole, nei gruppi di animazione e nelle famiglie, per aiutare i giovani a vivere in una società meno emarginante, lesionista e distruttiva. In tal senso dall’amministrazione comunale e dal mondo della politica locale ci aspettiamo che da qui in avanti venga sostenuta tutta la rete supportiva dell’educazione dei giovani”.

La Federazione provinciale savonese del PdCI: “Nell’esprimere la propria solidarietà ad Abdel Aziz Zahiri e a tutta la comunità marocchina di Albenga ribadisce che l’infame azione squadristica compiuta ai danni degli immigrati nella notte fra sabato e domenica altro non è se non il frutto dell’ideologia che la destra, e la Lega in particolare, vanno portando avanti da anni. Non è corretto, secondo noi, parlare di “baby gang” o di altre fantasiose definizioni: si deve parlare di giovani nostri connazionali sottoposti al fuoco di fila delle affermazioni razziste e xenofobe quotidianamente proposte da chi fa dell’odio razziale una bandiera politica, profittando poi degli immigrati quale forza lavoro a basso costo, da sfruttare per i lavori agricoli di tutta la piana ingauna”.

La segreteria provinciale del Prc: “Un episodio di violenza privata che si intreccia con una vendetta a sfondo razziale. La dinamica dei fatti avvenuti ad Albenga oggi mette ancora una volta in luce il perverso intreccio tra la violenza in generale e quella alimentata da motivi che hanno come unico denominatore l’odio per chi non è italiano, per chi proviene da paesi dove la violenza della miseria costringe alla violenza delle carrette del mare e alla violenza dei Centri di permanenza pseudo-temporanea sul territorio italiano. Nell’ammissione di una insufficiente politica dello Stato per una maggiore capacità di integrazione sociale tra migranti e italiani, il sindaco di Albenga aggiunge però un primo intervento riguardo al problema che si inserisce in un contesto di gestione poliziesca sia del fenomeno migratorio sia di quello della sicurezza dei cittadini. Con la richiesta dell’esercito prima e di una implementazione dell’organico delle forze dell’ordine oggi, il sindaco Tabbò elude politicamente le ragioni sociali che stanno alla radice dei problemi che si sviluppano e che portano a sempre più tragiche conseguenze. Rifondazione Comunista sollecita tutte le forze democratiche e l’amministrazione cittadina ad interventi mirati allo scambio culturale, sociale e civile tra tutta la popolazione di Albenga , partendo da una ritrovata cultura della solidarietà che va insegnata nelle scuole, mettendo da parte le isterie securitarie e i richiami alla difesa personale della destra che sono in pieno odore di far west e, pertanto, di completa ignoranza delle leggi e delle norme Costituzionali”.

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