Economia

Centrale Tirreno Power: intesa tra proprietà e parti sindacali sull’occupazione

Tirreno Power Vado Ligure

[thumb:2183:l]Vado Ligure. E’ stato sottoscritto tra la proprietà Tirreno Power e gli esponenti sindacali di Filcem, Flaei e Uilcem un protocollo d’intesa sulla stabilizzazione organizzativa della centrale elettrica di Vado Ligure. Il documento ha lo scopo di fare il punto sull’occupazione, alla luce degli ultimi e significativi interventi effettuati sulla struttura industriale, con la demolizione di una parte del vecchio impianto a carbone la costruzione del nuovo ciclo combinato e l’introduzione di nuove tecnologie di produzione che hanno avuto non pochi riflessi sul personale.

“Si tratta di un accordo importante che ci permette di migliorare l’attuale schema organizzativo della centrale di Vado, consolidare l’attuale occupazione e anticipare nell’anno corrente un numero di assunzioni non inferiori alle sei unità – spiega Fulvio Berruti, segretario generale della Filcem Cgil Savona – Abbiamo preteso che sia evidenziato con chiarezza che il progetto della nuova unità a carbone proposto dall’azienda debba migliora le attuali condizioni ambientali, oltre a pretendere che in una sede sindacale e tramite accordo si formalizzi la misura dell’intervento sotto l’aspetto sociale”.

La centrale termoelettrica sta conoscendo, oltre al normale funzionamento dei due gruppi a carbone Vado 3 e Vado 4 e all’esercizio del nuovo ciclo combinato di Vado 5, il rifacimento delle unità immobiliari relative all’accesso ed il completamento di manufatti strumentali alla produzione, quali uffici ed officine. Secondo l’accordo sottoscritto fra proprietà e sindacati, si prevede il mantenimento dell’attuale livello occupazionale anticipando per il 2009 l’inserimento di risorse per far fronte al turn over previsto a fine anno.

Unitariamente le organizzazioni sindacali hanno chiesto che “il progetto di costruzione di una nuova unità a carbone sia correlato a miglioramenti ambientali e strutturali sul preesistente e ad importanti investimenti sul territorio ligure, in particolare nel settore delle fonti rinnovabili”.

“Tenuto conto della situazione economica e finanziaria in cui versa il territorio, l’intero paese e non solo, credo che il sindacato non possa sottovalutare l’importanza di interventi di questa rilevanza, affrontare ed approfondire le problematiche nelle sedi opportune e con gli strumenti del confronto e della concertazione evitando iniziative isolate ed estemporanee che possono creare effetti contrari a quelli desiderati” commenta Fulvio Berruti, alludendo alla mobilitazione spontaneista del territorio contro i potenziali effetti dell’ampliamento della centrale.

“Per questo – conclude Berruti – ritengo sia necessario invitare le istituzioni e gli enti locali, cui spetta, nella piena autonomia decisionale, e nei percorsi previsti dalle normative vigenti, a verificare l’attendibilità e la sostenibilità economica ed ambientale del progetto, senza tralasciare nessun aspetto ma valutando la certificata ricaduta occupazionale determinata e sottoscritta dall’ccordo tra le parti”.

Tirreno Power ha confermato che la prospettiva di incremento occupazionale prevede 80 nuovi occupati, tra carbone e nuovi impianti rinnovabili. A questo aumento connesso al piano d’investimento, si aggiunge un ulteriore incremento garantito dall’indotto, quantificabile in circa 200-250 unità stabili. “Si ricorda inoltre – rimarca la proprietà – che il volume di investimenti preventivato da Tirreno Power prevede, nel solo periodo di cantierizzazione, una presenza media di circa 250 persone per 4 anni, con punte di 700-800 unità. Questo è importante sia in termini occupazionali potenziali diretti nel Savonese che per il positivo impatto per tutte le attività economiche sul territorio”.

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