Cronaca

Albenga, la Lega: “Il caso del pronto soccorso? Razzismo al contrario”

Ospedale Albenga

[thumb:9378:l]Albenga. La Lega Nord di Albenga ha annunciato l’invio di una lettera al direttore generale dell’Asl 2 Savonese, Flavio Neirotti, per chiedere delucidazioni sul caso di Mustapha El Khatiri, il presidente dell’associazione lavoratori immigrati, che ha accusato un’infermiera del pronto soccorso ingauno di discriminazione razziale. In realtà, sostengono gli esponenti del Carroccio, El Khatiri avrebbe rifiutato lo smistamento Triage per passare davanti agli altri.

La mattina di mercoledì 18 marzo al pronto soccorso del Santa Maria di Misericordia arriva una donna nordafricana con il figlio di otto anni che accusa nausea e mal di testa. Viene assegnato un condice verde. Dopo un po’ arriva il padre del piccolo, Mustapha El Khatiri appunto, commerciante marocchino che ha un emporio in via Roma. L’uomo protesta per l’attesa, protrattasi per circa due ore, e si scontra verbalmente con l’infermiera addetta al Triage. Poi, telefona al 118 e fa arrivare un’ambulanza, che trasferisce il bambino al Santa Corona, dove è attivo il pronto soccorso pediatrico.

“L’infermiera mi ha detto di essere un maleducato – dice El Khatiri – Si maltrattano le persone extracomunitarie senza fare distinzione tra chi delinque e chi lavora onestamente. Mio figlio è italiano, è nato qui. E comunque, in ogni caso, l’infermiera del pronto soccorso di Albenga non ha avuto un atteggiamento corretto. Bisogna essere severi contro i malviventi, non contro le persone normali: io e la mia famiglia viviamo qui da anni”.

Giancarlo Abregal, primario del pronto soccorso ingauno, già la settimana scorsa ha smentito che ci possa essere stata discriminazione: “L’urgenza del caso era bassa e quindi abbiamo dato la precedenza ai pazienti più gravi. I nostri tempi di attesa sono nettamente inferiori rispetto ai grandi ospedali del Nord Italia”. E’ stato poi confermato che al momento dell’episodio, in pronto soccorso stavano trattando un codice rosso.

“E’ stata l’infermiera, che conosco bene come persona educata e gentile, ad aver risposto ad una aggressione” osserva Rosy Guarnieri, capogruppo della Lega nel Comune di Albenga, che ha attivato alcuni militanti del partito per approfondire il caso. “Il presidente dell’associazione lavoratori immigrati ha voluto sollevare un polverone su un fatto inconsistente. La verità è che ha disturbato gli operatori con insistenza mentre si stavano occupando di un paziente grave e, a spese del servizio sanitario, ha chiamato un’ambulanza per far trasportare il figlio ad un altro pronto soccorso”.

Prosegue l’esponente leghista: “Se passa il principio per cui basta alzare la voce o accusare qualcuno di razzismo per ottenere servizi straordinari, il nostro sistema sanitario andrebbe a rotoli. Inizia il razzismo inverso: gli anziani devono aspettare il loro turno in ospedale, mentre gli stranieri possono passare davanti sventolando la scusa della xenofobia”. E conclude: “Chiederemo provocatoriamente al direttore dell’Asl, Neirotti, di inserire nella Carta dei Servizi la possibilità di farsi trasportare da un pronto soccorso all’altro per non dover aspettare le priorità assegnate. Perché questo principio deve valere solo per gli extracomunitari? Almeno, valga per tutti”.

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