Albenga, caso aborti: il Cav-i risponde alla Asl 2

Eraldo Ciangherotti

[thumb:9772:l]Albenga. “Quanto dichiarato dalla Direzione sanitaria dell’Asl 2 savonese non può giustificare il rilascio di un certificato di aborto urgente su gravidanza inesistente da parte di un Consultorio Familiare pubblico. La Dottoressa Claudia Agosti, Direttore Sanitario ASL 2 savonese, non sapendo proporre una terapia adeguata per “curare” la situazione patologica al Consultorio pubblico di Albenga, cerca una via di fuga nell’effetto placebo delle parole, tradendo prima di tutto le donne”. E’ quanto afferma Eraldo Ciangherotti, Presidente della Federvita Liguria e del Centro Aiuto Vita-ingauno che ha risposto così alle dichiarazioni rilasciate dalla Dott.ssa Claudia Agosti in merito alla presunta mancata applicazione della legge 194/78 al Consultorio Familiare Asl di Albenga: al centro della polemica il caso di una donna che ha ottenuto il certificato per abortire senza essere in realtà incinta.

Il Cav-i ingauno critica anche le affermazioni sul fatto che negli ultimi tre anni il numero di interruzioni di gravidanza sarebbero rimaste sostanzialmente invariate. “Affermare inoltre che si tratta comunque di persone tutte maggiorenni e quindi consapevoli delle proprie scelte significa ancora una volta scaricare la scelta dell’aborto esclusivamente sulla donna, italiana o straniera, che vive già con profondo disagio questa tragedia e inoltre vuol dire non assumersi le responsabilità istituzionali di una tutela sociale della maternità”.

“La Agosti – continua Ciangherotti – ricorda che l’interruzione di gravidanza necessita comunque anche di un approfondimento clinico, indispensabile per l’intervento chirurgico. Bene, raccogliamo in queste parole della Dottoressa Claudia Agosti l’invito pressante ad ampliare il nostro monitoraggio anche negli ambienti clinici dove vengono praticate le interruzioni di gravidanza. Ad oggi per intanto il Centro Aiuto Vita-ingauno ha in mano un certificato di aborto, inviato alla Magistratura di Savona, che costituisce per una donna titolo per il ricovero urgente e non dilazionabile, firmato dal Ginecologo Dott. Renzo Contin e timbrato Consultorio Familiare, che attesta l’accertamento dello stato di gravidanza su donna che non è incinta”.

“Su questa denuncia – conclude Ciangherotti – la Dott.ssa Claudia Agosti si confronti con noi, senza scaricare l’intera responsabilità dell’aborto sulle donne che si sono rivolte al Consultorio Pubblico e si impegni per riscontrare le modalità di accertamento delle gravidanze all’interno degli ambulatori dove viene rilasciato il certificato. Mentre attendiamo riscontro dal Ministero della Salute per la nostra richiesta di intervento degli ispettori ministeriali al Consultorio Familiare di Albenga, occorre che l’Asl 2 savonese con coraggio e responsabilità ponga rimedio immediato, laddove vi fossero state inadempienze e violazioni della Legge 194/78”.

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