[thumb:3487:l]Vado Ligure. Il commissario della Croce Rossa di Vado, Pierangelo Bruno, reagisce alle affermazioni del consigliere comunale Franca Guelfi, che ha stigmatizzato la presenza del logo della CRI su uno dei manifesti della Tirreno Power. “Alle dichiarazioni apparse su IVG.it rispondo che, per il principio di indipendenza, la Croce Rossa si astiene dal prendere parte alle controversie della politica e pertanto è gravemente scorretto tirare in ballo la CRI per fini politici – commenta Bruno – Il principale obiettivo che persegue la CRI di Vado Ligure e Quiliano è garantire il servizio di primo soccorso e trasporto infermi alla popolazione, avvalendosi di personale volontario che presta la propria opera a titolo totalmente gratuito. Purtroppo la grave carenza di volontari ci obbliga al ricorso di personale retribuito, circa 130.000 euro all’anno: questa condizione, assommata alle necessità tecniche finalizzate al servizio, richiede un impegno economico notevolmente superiore a quello derivante dalle sole entrate per servizio”.
Per Franca Guelfi, di Vivere Vado, il fatto che la Croce Rossa si sia prestata a comparire su uno dei manifesti di Tirreno Power sarebbe in contraddizione con l’impegno statutario nella difesa della salute. “Escludendo che la motivazione sia l’ignoranza del problema potenziamento, non resta che quella del contributo finanziario – ha osservato il consigliere – Mi chiedo allora se non sia stato sufficiente il fiume di denaro che la CRI ha ricevuto dalla generosità degli amministratori comunali vadesi e dai cittadini per donazione”. In pratica, secondo il consigliere d’opposizione la campagna di Tirreno Power sull’ampliamento della centrale termoelettrica mirerebbe a propagandare il progetto rendendolo condiviso e ammorbidendo l’opinione pubblica.
Questa la precisazione del commissario della della Croce Rossa vadese: “Non usufruiamo di nessun finanziamento pubblico eccezion fatta di quello del Comune di Vado Ligure. E’ grazie alla generosità dei cittadini, delle organizzazioni, enti ed aziende locali, che possiamo garantire il livello di servizio sino ad oggi offerto attraverso contributi che coprono il 30%, circa 100 mila euro annuali, delle nostre entrate. In questa fattispecie, come per altre aziende del territorio, rientra il contributo della Tirreno Power, alla quale avvaloriamo il ‘codice etico’ e non la specifica presenza sul territorio”.