Politica

Magni (Pcl) interviene contro le ronde

Immigrazione

[thumb:2023:l]Cairo Montenotte. Giorgio Magni, del Partito Comunista dei Lavoratori, interviene sulla possibilità, stabilita per decreto dal governo guidato da Silvio Berlusconi, di dar vita a ronde di cittadini per cercare di arginare i fenomeni delinquanziali. “E’ fuor di dubbio – commenta l’esponente del Pcl – che in alcune città italiane, dove vive il numero maggiore di persone e dove esiste la maggiore concentrazione di disagio sociale ed economico, vi siano fenomeni di delinquenza ed esplosioni di scontro tra ‘diversi’, oppure si commettano reati odiosi come lo stupro, giustificandolo addirittura con la volontà di fare dispetto”.

“Tuttavia – prosegue Magni – le ronde padane non otterranno in queste realtà alcun successo, ed ancora minor successo otterranno nelle nella provincia italiana, nei paesi dove la maggioranza delle persone si conosce e dove gli stranieri, comunitari ed extra, hanno le stesse preoccupazione dei lavoratori italiani: casa, lavoro, assistenza sanitaria, istruzione per i figli. E’ infatti la necessità di soddisfare i bisogni primigeni che fa sì che gli ‘stranieri’ tendano ad integrarsi, soprattutto laddove non ci sono emarginazioni di carattere ideologico”.

“Le ronde di cui tanto si discute oggi diventano quindi un comodo paravento per non prendere altri più importanti provvedimenti per evitare emarginazioni o motivi di contrasto, garantendo serenità ad ogni persona presente nei nostri paesi” spiega il respondabile valbormidese del Pcl, che poi prosegue: “Certo è che aggravare il fenomeno dello scontro tra immigrati e residenti ha garantito alla Lega Nord un bacino elettorale non indifferente. Noi però siamo convinti che, alla lunga, questo atteggiamento sia perdente. Il guaio vero è che questo problema non si risolva con una guerra tra poveri, come sta succedendo oggi, ma solo cambiando le regole che reggono la società capitalistica”.

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