Economia

Liguria, energie rinnovabili, oliveti e biologico: le modifiche al Piano rurale

Agricoltura

[thumb:3886:l]Liguria. Il consiglio regionale ha approvato, nella seduta di ieri, una serie di modifiche al Programma di sviluppo rurale 2007/13. L’assemblea ha cambiato le disposizioni che normavano la produzione di energia con fonti rinnovabili, disponendo l’innalzamento del livello di potenza massima degli impianti termici da 0,5 a 1 megawatt, in modo da consentire l’accesso ai finanziamenti anche alle aziende agricole di dimensioni relativamente grandi e con importanti fabbisogni energetici. Verrà inoltre permessa la creazione di nuovi oliveti, con conseguente eliminazione del vincolo a non aumentare il numero di questa tipologia di piante. E’ stata sancita, nel campo della trasformazione e commercializzazione dei prodotti agricoli, la precedenza per le aziende che utilizzino prodotti “Dop” e biologici.

E’ stato poi istituito, per i pagamenti agroambientali, un premio aggiuntivo per le aziende biologiche che coniughino la coltivazione di foraggio con l’allevamento di bestiame, attraverso la creazione di un contributo che andrà da 300 a 330 euro per ettaro coltivato. Infine, per gli investimenti non produttivi, la modifica riguarda al possibilità di ripristinare muretti a secco ed opere di regimazione delle acque, consentendo il pagamento degli aiuti agli agricoltori, anche per il lavoro fatto da loro sulla base di costi standard, con un riconoscimento di 94 euro per ogni metro quadro di opera muraria.

“Le modifiche rispondono a diverse esigenze del mondo agricolo venute avanti in questi mesi – afferma l’assessore regionale Cassini -, che noi abbiamo cercato di cogliere per dare risposta a bisogni emersi in questa prima fase di attuazione del Piano. Tra queste il sostegno relativo agli impianti di produzione di energia con fonti rinnovabili, siano essi solari, a biomasse o eolici”.

“Voglio dare particolare e significativa attenzione – ha concluso l’assessore – al sostegno relativo alla ricostruzione dei muretti a secco, che in questi anni, a causa delle avversità atmosferiche che hanno colpito la Liguria e anche a causa proliferazione incontrollata degli ungulati sul territorio regionale, sono stati in misura significativa distrutti, creando danni ingenti non solo al comparto agricolo, ma in più in generale alla salvaguardia ambientale del nostro entroterra”.

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