[thumb:8427:l]Albenga. “Grazie, presidente del consiglio e ministri tutti per aver ascoltato il nostro costante ed instancabile appello a salvare Eluana Englaro dal braccio della morte”. Così Eraldo Ciangherotti, presidente del Centro Aiuto Vita ingauno e del movimento di Federvita Liguria, commenta l’approvazione del decreto legge che la sospensione dell’idratazione della nutrizione artificiale di Eluana fino a che non verrà approvata una legge sul testamento biologico.
“Il Governo ha salvato un’italiana dalla pena di morte andando incontro al buonsenso della maggioranza degli Italiani, che mai avrebbero accettato di vedere morire di fame e di sete una persona indifesa e per di più gravemente disabile” afferma Ciangherotti, al quale però non piace il no del Quirinale, che in mattinata aveva detto no all’ipotesi del decreto legge scrivendo una lettera informale al consiglio dei ministri. Nella lettera, secondo fonti ministeriali, il presidente Giorgio Napolitano spiegava le sue perplessità circa l’opportunità di ricorrere ad un provvedimento d’urgenza che impedisse la sospensione dell’idrazione e della nutrizione artificiale per la donna, come sancito dal decreto della Corte di Appello di Milano. Anche il presidente della Camera, Gianfranco Fini, avrebbe preso le distanze dal decreto giudicandolo un errore.
“Caro presidente Napolitano e caro presidente Fini – insiste Ciangherotti – vorremmo che vi convinceste che salvare una vita umana non è mai sbagliato. Sarebbe stato un grave errore perseverare nel voler condannare alla pena capitale una persona gravemente disabile. Per di più nonostante i tanti dubbi e le numerose incoerenze del caso emerse e denunciate in questi ultimi giorni. Ci auguriamo che la vicenda abbia insegnato a tutti quanto il sentimento degli italiani per tutelare la vita sia radicato nella nostra cultura”.
“Grande apprezzamento per l’intervento di un gruppo di senatori e deputati di entrambi gli schieramenti che unanimemente hanno rivolto un appello affinché venisse fatto il decreto pro Eluana – conclude Ciangherotti – Tra questi ci piace ricordare in modo particolare Laura Bianconi, Pierferdinando Casini e Paola Binetti che ad Albenga hanno recentemente partecipato come relatori al Laboratorio di Analisi Sociopolitica promosso dal Centro Aiuto Vita ingauno”.
Intanto, il procuratore capo di Udine, Antonio Biancardi, in un comunicato ha fatto sapere che le ipotesi di un eventuale sequestro della stanza dove è ricoverata Eluana Englaro o delle attrezzature mediche che la riguardano nella casa di cura “La Quiete” di Udine sono “prive di fondamento”.