Politica

Caso Englaro: appello di Federvita al Presidente Napolitano

Englaro

[thumb:10472:l]Albenga. “La vicenda di Eluana Englaro richiede un intervento immediato delle autorità istituzionali. Facciamo appello al Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano affinché solleciti il Governo ad intervenire in via straordinaria per salvare la giovane Englaro. Perché venga interrotta immediatamente l’esecuzione della sentenza di morte su Eluana stabilita dalla magistratura. Il Presidente Giorgio Napolitano, infatti, è il presidente di tutti gli Italiani, e anche di Eluana che in questo momento non può parlare. E nessuno ha più bisogno di essere difeso come chi non ha voce per poter chiedere aiuto.” Con queste parole il Presidente di Federliguria Dott. Eraldo Ciangherotti commenta la vicenda del trasferimento di Eluana Englaro presso la Clinica “La Quiete” di Udine.

“Eluana è viva, non è un malato terminale. Il sondino naso-gastrico – dichiara Ciangherotti – attraverso il quale viene fornito il nutrimento alla giovane di Lecco è come il biberon. Non trasforma l’alimentazione e l’idratazione in un trattamento sanitario, ma resta l’indispensabile fonte energetica per la sopravvivenza della persona”. “Eluana Englaro respira da sola – continua Ciangherotti – ha un regolare ciclo mestruale, ulteriore elemento che conferma la sua vitalità. Essendo infatti potenzialmente in grado di generare, non è un vegetale. Eluana Englaro possiede una conservata ed autonoma capacità di deglutizione come ha riferito il Professore Giovanni Dolci, che l’ha personalmente visitata. Capacità che assimila Eluana a tutti i pazienti che non sono in grado di provvedere all’alimentazione e che pertanto vengono imboccati”.

“Eluana Englaro- conclude Ciangherotti- si trova nello stesso stato di coma persistente dal quale è uscito Salvatore Crisafulli. Lo stesso Crisafulli ha dichiarato nella sua lettera al Presidente del Consiglio come durante lo stato di coma profondo, avvertisse di aver fame e sete. Sentiva ma nessuno lo capiva. Provava a comunicare con tutta la forza, con il pianto e con gli occhi ma nessuna parola usciva dalla sua bocca. Percepiva le parole dei medici che lo dichiaravano un vegetale, incapace di sentire e avvertire. Prigioniero del suo corpo, non riusciva a comunicare. Il coma vegetativo persistente è una malattia transitoria, non uno stato di morte”.

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