Aree Piaggio, Legambiente lascia aperta la via della trattativa

Finale Ligure - aree piaggio

[thumb:3959:l]Finale Ligure. E’ una vera e propria lettera aperta quella che la sezione ligure di Legambiente ha inviato al consiglio di amministrazione di Piaggio, per sgombrare da equivoci e informazioni non corrette, cogliendo inoltre l’occasione per fare il punto sulla situazione.

“Quando a novembre abbiamo notificato il ricorso contro alcuni atti amministrativi relativi al piano di riutilizzo delle aree Piaggio a Finale, Piaggio ha accusato Legambiente di voler impedire il trasferimento a Villanova. Questo è palesemente non vero: il ricorso non riguarda affatto questo aspetto e anzi, Legambiente è favorevole al trasferimento in uno stabilimento più moderno e a minor impatto ambientale” scrive Legambiente, che spiega: “E’ senz’altro vero, invece, che riteniamo che il progetto edilizio sia sproporzionato e che possa essere significativamente ridimensionato e migliorato dal punto di vista dell’impatto ambientale. Questa è la nostra opinione, condivisa da molti ma pur sempre un’opinione. Se cerchiamo di difenderla anche denunciando al TAR inadempienze amministrative è perché pensiamo che tali inadempienze non solo ci siano state, ma siano anche servite a finalizzare un progetto che, senza tali violazioni, non sarebbe mai stato approvato”.

“A dicembre siamo stati contattati da un vostro delegato che aveva il mandato di verificare la disponibilità di Legambiente a ritirare il ricorso. Ci siamo dichiarati immediatamente disponibili a trattare ma, dopo l’incontro preliminare, non c’è stato più alcun contatto” si legge nella nota, che poi prosegue: “Preso atto della mancanza di volontà di Piaggio di trovare una soluzione negoziata, abbiamo quindi aperto un differente canale, attraverso le rappresentanze sindacali della Piaggio. Siamo ovviamente sensibili alle preoccupazioni manifestate dai lavoratori e sicuramente le nostre azioni non sono rivolte ad impedire il trasferimento. Con le RSU si è deciso quindi di aprire un canale di concertazione per trovare soluzioni che, a prescindere dall’esito positivo o negativo del ricorso, consentissero il proseguimento del piano di trasferimento”.

“Il 15 gennaio, anche su invito del giudice amministrativo, si è riaperto anche il canale tra Legambiente e Piaggio. Siamo stati sostanzialmente invitati a trovare una soluzione negoziata. Ovviamente non potevamo non considerare una richiesta del genere e ci siamo immediatamente dichiarata disponibile a trattare. E’ apparso però da subito evidente che Piaggio non era intenzionata a rinunciare ad un singolo metro cubo di costruzioni”. Dichiarano poi gli esponenti ambientalisti: “Tutte le nostre iniziali richieste di minore cubatura, minore altezza degli edifici fronte mare e generale mitigazione ambientale, sono state respinte come assolutamente non ricevibili. Sempre tenendo conto dei risvolti sociali, abbiamo quindi deciso di cercare anche altri terreni di negoziato con diverse soluzioni che consentissero di ridurre comunque l’impatto del progetto”.

“Abbiamo quindi presentato una nuova piattaforma di trattativa basata non più sulla semplice riduzione di volume, ma su un miglioramento degli aspetti ambientali del progetto”. In particolare sono sei i punti che Legambiente ha posto come base per la discussione: classificazione energetica di eccellenza degli edifici, eliminazione delle edificazioni più vicine all’area SIC (zona Coop) e loro spostamento in altra area, interventi per la messa in sicurezza idraulica anche della sponda sinistra del torrente Pora, esecuzione di uno studio di incidenza ambientale sull’area SIC, sostituzione dell’albergo previsto nella zona compresa tra la via Aurelia e la ferrovia con un edificio scolastico (come compensazione Piaggio avrebbe ricevuto l’edificio “colonia Rivetti”, attuale sede del Liceo Scientifico, da destinare alla realizzazione di un edificio per il turismo congressuale, collegato all’area dei Chiostri di Santa Caterina) e, infine, istituzione di una commissione mista per la verifica del rispetto degli accordi.

“Piaggio – si legge ancora nella lettera – si è detta disponibile ad accogliere solo le richieste relative alla classificazione energetica degli edifici ed alla istituzione della commissione. In particolare lo scambio albergo/scuola non era possibile, secondo Piaggio, per la non disponibilità del Comune di Finale che in passato aveva già bocciato tale proposta. Il rifiuto di Piaggio di discutere i punti di sostanza di un eventuale accordo ha ovviamente reso molto difficile la trattativa, che peraltro Legambiente non ha mai abbandonato”.

“In questa situazione, il 27 Gennaio un articolo di giornale comunicava che un accordo di massima era stato raggiunto, mentre Piaggio , lo stesso giorno, inviava alle altre parti una bozza di accordo che, una volta finalizzato, avrebbe dovuto portare al ritiro del ricorso”. Dichiara ancora l’associazione ambientalista: “Il documento presentato da Piaggio non prevede però il rispetto di nessuna delle richieste presentate da Legambiente. Se siglassimo tale accordo accetteremmo di ritirare il ricorso senza ottenere alcun miglioramento del progetto né alcuna compensazione ambientale”.

“Questa era la situazione quando, con un atto sicuramente responsabile, il presidente Burlando si è offerto come mediatore per il raggiungimento di un accordo che è sicuramente possibile ma che richiede concessioni sostanziali e non solo formali da entrambe le parti” annuncia Legambiente, che poi conclude: “Abbiamo quindi riformulato le nostre richieste in un pacchetto organico, che siamo disposti a discutere sul tavolo che il presidente Burlando avvierà”.

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