Cronaca

Hashish: tonnellate di mangime per ingannare i cani antidroga

Albenga, sequestrati 637 kg di droga

[thumb:10239:l]Ceriale. Gli oltre sei quintali di hashish, nascosti in mezzo a venticinque tonnellate di mangime per cani, sarebbero transitati in autostrada sino a destinazione, nel Nord Italia, se una sosta all’autogrill non avesse tradito i corrieri della droga. Difficilmente, infatti, gli animali delle unità cinofile avrebbero rilevato qualcosa di sospetto nel rimorchio di uno dei due camion che sono stati bloccati dai carabinieri: l’odore del carico, cibo che presto sarebbe diventato crocchette, avrebbe fatto abbaiare i segugi, ma la reazione sarebbe apparsa del tutto normale.

Invece, nel cassone di uno dei due Tir, in mezzo al prodotto alimentare per quattro zampe, erano nascosti 637 chili di hashish suddivisi in panetti di un etto ciascuno, raggruppati in diciannove borsoni. Tutti numerati, i panetti, per facilitarne lo smistamento durante le operazioni di scarico. Tutti potenzialmente pronti ad invadere il mercato settentrionale, a cominciare da Milano, e nord-europeo. Un quantitativo enorme di stupefacente, che alla vendita al dettaglio avrebbe fruttato dagli 800 mila al milione di euro.

La scoperta della droga occultata su uno degli autotreni, due Scania nuovi di zecca del valore di 100 mila euro ognuno, è avvenuta provvidenzialmente e il fiuto dei “tutori dell’ordine” ha superato quello dei quadrupedi aiutanti. I conducenti dei veicoli, i cugini M.A., 27 anni, e A.A., 28 anni, residenti in Spagna e incensurati, hanno fatto una sosta nell’area di servizio Ceriale Sud sull’autostrada A10. Si sono fermati per mangiare un panino e bere qualcosa, per spezzare il viaggio. E’ però sopraggiunta anche una pattuglia del nucleo radiomobile dei carabinieri di Albenga, in servizio per uno dei ricorrenti controlli sul territorio. I militari ad un certo punto si sono accorti che i due stranieri davano cenni di evidente nervosismo e che, alla vista delle divise, si sono affrettati a risalire sui loro mezzi.

Gli uomini dell’Arma, quindi, hanno chiesto i documenti di indentificazione ai i due cugini. Questi ultimi si sono messi a tremare convulsamente, in preda al panico; uno dei due, anzi, stava quasi per svenire. I sospetti si sono fatti più vibranti e i carabinieri hanno deciso di vederci più chiaro. Da un primo esame del rimorchio di uno degli autoarticolati, in mezzo alla poltiglia proteica destinata ai cani, è saltato fuori un borsone dal contenuto inequivocabilmente illegale. I due camion sono stati portati davanti al piazzale della caserma ingauna, in regione Bagnoli, e qui gli operatori dell’Arma si sono improvvisati scaricatori, equipaggiati anche di pale, per separare il mangime dai sacchi con i panetti di sostanze illecite.

I due camionisti sono stati arrestati e rinchiusi nel carcere di Savona per il reato di detenzione di sostanze stupefacenti a fini di spaccio con l’aggravante dell’ingente quantitativo. L’hashish, in arrivo dalla Spagna, probabilmente da Barcellona, secondo gli inquirenti sarebbe stato destinato alla Lombardia e al Nord Europa, passando per i vari livelli delle organizzazioni che sovrintendo al narcotraffico a vasto raggio. Già oggi potrebbe tenersi la convalida dell’arresto dei due corrieri marocchini, le cui testimonianze potrebbero rivelarsi utili per ricostruire le nuove rotte della droga tra Spagna e Italia.

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