[thumb:10167:l]Cairo Montenotte. “Abbiamo tirato un sospiro di sollievo per nostro figlio che è salvo, ma siamo addolorati per i morti. Ci mettiamo nei panni di quelle famiglie”. Così Giovanni Affasio, papà di Mirko, uno dei due alpinisti di Bragno, frazione di Cairo Montenotte, rimasti bloccati sulla vetta andina dell’Aconcagua e tratti in salvo dai soccorsi.
“Non abbiamo ancora parlato con Mirko per telefono – spiega ancora Affasio – ma ci ha chiamati l’altra donna che faceva parte della loro spedizione, quella scesa prima, che ci ha rassicurati”. Secondo quanto spiegato dal padre dell’alpinista di Bragno, i familiari non partiranno per l’Argentina e attendono tra pochi giorni il rientro dei due amici.
“Preferiamo non rilasciare dichiarazioni” ha invece risposto al telefono una voce femminile in casa Refrigerato, l’altra famiglia di Bragno che ieri ha consumato ore nell’angoscia in attesa di sapere in quali condizioni versasse il figlio Matteo, anche lui in salvo.
Le famiglie dei due alpinisti abitano nella stessa strada a Bragno, in corso Stalingrado. Matteo Refrigerato, 36 anni, che da alcuni mesi si è trasferito a Carcare, lavora in un officina meccanica con il padre Bruno, titolare della “Re.Ca” di Dego. La madre Giuseppina è casalinga. La sorella Tiziana fa la parrucchiera a Ferrania. Mirko Affasio, 39 anni, abita con il padre Giovanni, ferroviere in pensione, e la madre Piercarla. Lavora alla Bombardier di Vado Ligure. Appassionato di calcio, ha inoltre trascorsi da paracadutista. La sorella Micaela gestisce un noto centro estetico a Rocchetta di Cairo.
[image:10171:c]