[thumb:10171:l]Mendoza. “Stiamo ricostruendo i fatti insieme ai ragazzi, tramite un lavoro paziente, in modo da far chiarezza” sulla morte di Elena Senin e sull’intera dinamica della tragedia vissuta in vetta all’Aconcagua dal gruppo degli alpinisti italiani: lo ha reso noto Antonella Targa, che faceva parte della spedizione ma che all’ultimo momento ha deciso di non salire in cima, precisando che quando le loro condizioni di salute lo permetteranno, Marina Attanasio, Matteo Refrigerato e Mirko Affasio terranno una conferenza stampa.
I tre sopravvissuti hanno trascorso la loro seconda notte presso l’Ospedale Italiano. Stanno bene e domani usciranno dalla terapia intensiva. “Cercheremo di far chiarezza passo dopo passo la verità dei fatti con i ragazzi, e con il mio aiuto da ‘esterna’. E’ un lavoro di ricostruzione serio, lungo e difficile ” al fine di poter “aiutare a capire dove può essere il corpo di Elena per recuperarlo e restituirlo ai genitori”, ha detto l’alpinista all’Ansa.
“Non appena avremo il quadro esatto della situazione e le condizione dei ragazzi lo permetteranno, terremo una conferenza stampa a Mendoza”. “Le dichiarazioni di questi giorni sono avvenute sull’onda dell’emozione. Sono confuse, gli alpinisti hanno vissuto una grande tragedia e hanno bisogno di tempo”, ha aggiunto Antonella Targa, che in questi giorni ha assistito i tre amici insieme al console italiano a Mendoza, Pietro Tombaccini. Oltre a Elena Senin, morta mercoledì, in cima alla vetta di Aconcagua ha perso la vita anche Federico Campanini, la guida argentina del gruppo degli italiani, deceduto dopo l’arrivo dei soccorritori. I medici dell’Ospedale Italiano hanno d’altra parte riferito che i tre “stanno recuperando in fretta e hanno passato una notte tranquilla. Marina e Mirko, che avevano ferite per bruciature per congelamento alle mani, si stanno riprendendo bene.
Tutti i tre rimarranno ancora fino a domani nel reparto di terapia intensiva, poi staranno ancora qualche giorno nell’Ospedale. Quindi potranno partire per l’Italia. Nel caso di Marina e Mirko, per ora non ci sono rischi di amputazione, vista l’evoluzione costantemente positiva di questi due giorni. Per un responso definitivo bisognerà comunque attendere cinque-sette giorni”, ha detto il medico dell’ospedale che sta seguendo il gruppo, Jorge Magistretti.
I tre, che intendono rientrare in Italia fra qualche giorno tutti insieme, hanno oggi ricevuto le telefonate di amici e familiari.