Economia

Vado, piattaforma Maersk: le ragioni del ricorso

[thumb:9676:l]Vado Ligure. Annullamento, previa sospensione cautelare, di ogni atto relativo alla realizzazione della piattaforma multipurpose nel bacino di Vado Ligure. Il ricorso presentato al Tar della Liguria dal comitato Amare Vado e dall’associazione Verdi Ambiente è finalizzato a cancellare tutte le deliberazioni, le convenzioni e l’accordo di programma assunti per la costruzione della nuova piastra multifunzionale, contrastata per il suo impatto lesivo dell’ambiente. L’impugnazione è stata proposta dal comitato Amare Vado, composto da un centinaio di cittadini, ed è stata sottoscritta dall’associazione Verdi Ambiente, che ha come presidente il senatore Guido Pollice e come presidente onorario il senatore a vita Rita Levi Montalcini.

Ambientalisti e vadesi dissenzienti definiscono l’accordo di programma, le deliberazioni conferenziali ed anche la convenzione stipulata fra Autorità Portuale, Maersk, Grandi Lavori Fincosit e Technital “illegittimi, ingiusti, dannosi e pregiudizievoli per l’ambiente, l’ecosistema e il paesaggio del Golfo dei Vado”. Inoltre, contestano il fatto che l’accordo di programma preveda un collegamento viario in sovrappasso sull’Aurelia, invece che in sottopasso, e che l’esito della consultazione popolare svoltasi lo scorso 20 gennaio (in cui era emersa il dissenso della cittadinanza) non sia stato tenuto in considerazione dall’amministrazione civica vadese.

“L’accordo di programma impugnato – spiegano i ricorrenti – è ispirato ad una logica strettamente economicistica generalmente dannosa e smentita dai tempi e dalla relative turbolenze finanziarie; non affronta alcuna delle precise problematiche, criticità e compatibilità individuate dal Piano Regolatore Portuale. Non è stato affrontato, ma è conseguentemente rimasto insuperato, l’esame della compatibilità paesistica e ambientale e neppure l’aspetto idraulico, legato alla sistemazione del Torrente Segno, ha ricevuto la necessaria considerazione. La stessa salvaguardia delle spiagge e la riqualificazione del fronte a mare di Vado, che costituiscono precise condizioni dell’intesa espressa dal Comune all’approvazione dello strumento pianificatorio portuale, sono state subordinate e piegate alla realizzazione della piattaforma, senza l’analisi dell’esistenza e della congruità delle richieste mitigazioni e compensazioni”.

Amare Vado e gli altri attivisti rimarcano che l’accordo di programma non ha ricevuto la prescritta valutazione ambientale strategica (Vas). Una valutazione che – sottolineano – “deve essere effettuata durante la fase preparatoria del piano o del programma ed anteriormente alla sua adozione o all’avvio della relativa procedura legislativa”. “Non è stata attivata – specificano – in contrasto con le ragioni di cautela e gli obiettivi stessi della Vas e della normativa europea in materia di tutela dell’ambiente”. I cittadini vadesi riuniti nel fronte “no Maersk” sostengono poi che, prima dell’avvio di interventi, il sito dovrà essere sottoposto a interventi di bonifica e di ripristino ambientale per eliminare le fonti di inquinamento e le sostanze inquinanti. E’ stata infatti rilevata la presenza di sedimenti caratterizzati da un certo grado di inquinamento nell’area in cui verranno trivellati i pali di fondazione della piattaforma multipurpose e la situazione imporrebbe cautela nell’esecuzione dei lavori nonché nell’impiego del materiale risultante dalle trivellazioni.

“L’esito della consultazione popolare, articolata in una serie di quesiti sottoposti ai cittadini, è stato a stragrande maggioranza negativo per l’accordo di programma, i cui interventi sono stati ritenuti ‘negativi per Vado Ligure’ con 1981 risposte su 3263” ricordano gli autori del ricorso, che proseguono in base ai dati dei questionari della consultazione: “La piattaforma portuale crea problemi di rumore, inquinamento atmosferico, impatto visivo e di corretta circolazione delle acque (2106 su 3146 risposte). L’incremento dell’occupazione prevista non rappresenta un vantaggio sufficiente rispetto agli svantaggi (1715 su 3188 risposte). Di questa contrarietà diffusa ed inequivocabile, il consiglio comunale non ha tenuto alcun conto ed anzi, senza fornire la benché minima motivazione né indicare le ragioni della sua opposta determinazione, con la deliberazione del 28 luglio ha approvato lo schema dell’accordo di programma, i cui contenuti avevano ricevuto il fermo dissenso della stragrande maggioranza della popolazione residente”.

Infine, i ricorrenti parlano di “sviamento di potere” puntanto il dito contro un obbligo di astensione non rispettato in sede di consiglio comunale. Secondo quanto sostengono, due delibere sull’assetto del terminal purpose e sulla riqualificazione del litorale sarebbero state approvate con la votazione di un consigliere in conflitto di interesse: “Sono state assunte con la partecipazione del consigliere comunale Fortunato Raffa, che è presidente della Società Cooperativa Edilizia Dipendenti Fiat – Vado, proprietaria o comproprietaria delle aree direttamente interessate, anche con previsioni edificatorie ed urbanizzative, dagli Schemi di Assetto Urbanistico approvati e dall’accordo di programma che li recepisce”. Il fatto che il consigliere Raffa non sia uscito dall’aula durante la discussione e la votazione delle due deliberazioni, secondo il comitato Amare Vado, vizierebbe gli atti stessi per violazione dell’obbligo di astensione e di allontanamento.

L’avvocato Daniele Granara di Genova, legale rappresentante degli oppositori e gli ambientalisti, ha chiesto al presidente del tribunale amministrativo una sospensiva in merito al ricorso contro la piattaforma. All’udienza di ieri, giovedì 11 dicembre, a rappresentare il piano per la piattaforma c’erano una ventina di avvocati in rappresentanza di Cgil, Cisl, Uil, Regione, Comune di Vado, Unione Industriali ed altre istituzioni favorevoli al progetto. La sospensiva precederà la convocazione di un’udienza sul merito della questione che sarà fissata dopo le feste di Natale e potrebbe tenersi entro la prossima primavera e comunque prima dell’avvio dei lavori.

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