Economia

Provincia, lavoro: aumentano neo-assunti e disoccupati

Artigianato

[thumb:1649:l]Savona. L’Osservatorio sul Mercato del Lavoro della Provincia di Savona ha reso noto oggi i dati congiunturali del mese di marzo 2008. La rilevazione è stata condotta per la prima volta secondo le nuove disposizioni di legge, che prevedono l’individuazione non solo dei soggetti disoccupati o inoccupati (ossia in cerca di primo impiego), ma anche i sottoccupati, ovvero i lavoratori con contratti inferiori agli otto mesi (ridotti a quattro nel caso di giovani di età compresa tra i 18 e i 25 anni) ed i precari, con rapporti di lavoro a basso reddito.

I dati di marzo evidenziano una crescita dei soggetti in cerca di occupazione, pari all’1,81% in più rispetto a febbraio. Tra questi oltre il 60% è donna e quasi uno su cinque è straniero. Gli iscritti ai tre Centri per l’impiego della provincia di Savona sono nel 44% dei casi in possesso della licenza media, mentre uno su dieci ha abbandonato gli studi già dopo le quinta elementare.

Non mancano ovvimente né i diplomati (28,55%) né i laureati (6,2%) e, se fra i primi si evidenzia il gran numero di ragionieri, periti commerciali, geometri e maturità classiche e scientifiche, tra i secondi primeggiano i dottori in giurisprudenza, lettere, lingue straniere, economia e scienze politiche.

I Centri per l’impiego di Savona, Cairo e Albenga hanno registrato un aumento delle comunicazioni di rapporti di lavoro, pari all’1,42%, anche se il dato disaggregato evidenzia che le nuove assunzioni sono stati il +4,9% rispetto al mese precedente, mentre le proroghe sono diminuite del 2,3% e addirittura la trasformazione di rapporti di lavoro sono crollate del 16,4%. In diminuzione gli iscritti nelle liste di mobilità che a marzo si attestano a 855 unità, pari a meno 1,27% rispetto al mese precedente.

Tra le tipologie di contratto emerge come il 48,61% di nuove assunzioni sia avvenuto con contratti a tempo determinato, il 22,58% a tempo indeterminato e il 15,39% con lavoro in somministrazione. Infine quasi due assunzioni su tre sono avvenute nel terziario, il 15% nell’industria, il 6% nell’edilizia, il 4% in agricoltura ed il 13% in settori non definiti.

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