Maltempo, Regione: estensione dello stato di emergenza

Danni mareggiata

[thumb:9564:l]Liguria. Ulteriore richiesta di estensione della “dichiarazione dello stato di emergenza” in Liguria. E’ partita oggi con lettera inviata dal presidente della Regione, Claudio Burlando al Presidente del Consiglio dei Ministri, Berlusconi e al capo della Protezione civile, Bertolaso, per gli eventi meteorologici e meteomarini avvenuti nei giorni 27, 28 e 30 novembre in Liguria (mareggiate, nevicate, grandinate, temporali di forte intensità, frane, smottamenti), che hanno causato ingenti e drammatici danni sulla costa ligure, nei comuni, alle opere pubbliche e sportive, e ai comparti produttivi della Regione.

A seguito del maltempo che si è abbattuto sulla Liguria, la Regione ha incarico gli ispettorati agrari di effettuare il censimento dei danni subiti dal comparto agricolo, non ultimi quelli causati dalla grandinata avvenuta domenica 30 novembre nella provincia di Imperia, in particolare tra Sanremo e il confine con la provincia di Savona. E’ questa la seconda richiesta di stato di emergenza dopo quella del 13 novembre scorso già concessa dal Governo.

“Ancora una volta – ha spiegato l’assessore alle Protezione civile, Giancarlo Cassini – la Regione Liguria, attraverso il settore della Protezione civile, ha dimostrato di saper rispondere con grande professionalità e capacità di intervento alle situazioni di pericolo e di soccorso. Tra le preoccupazioni dovute al maltempo che in questo ultimo mese ha flagellato la nostra Regione, anche i risvolti negativi sull’economia ligure; per l’agricoltura sono stati colpi durissimi, in particolare, dopo la grandinata di domenica 30 nella provincia di Imperia, si contano i danni pesantissimi alle coltivazioni di fiori a pien’aria, così estese nel Ponente Ligure e per gli uliveti, devastati proprio nei giorni dedicati alla raccolta delle olive”.

“Dai primi dati in nostro possesso – ha continuato l’assessore – la grandinata abbattutasi sul ponente ligure ha causato danni pesanti, mettendo in ginocchio le produzioni più importanti, in particolare rose, ranuncoli, anemoni, garofani, calendule, margherite, parrebbero essere state molto danneggiate dalla furia del tempo, così come le olive e la grandinata di ieri, di straordinaria intensità e uniforme per tutto il territorio, ha completato l’opera”.

“Stiamo inoltre valutando l’opportunità – conclude Cassini – di chiedere al Ministero delle Politiche Agricole anche per il comparto agricolo il riconoscimento dello Stato di calamità naturale; anche se nel bilancio dello Stato in discussione proprio in questi giorni al Parlamento, il Governo non ha previsto nessuna posta di bilancio per le calamità naturali in agricoltura”.

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