Fortezza del Priamar: il cannone torna in batteria

[thumb:9899:l]Savona. L’antico cannone del Priamar, per anni adagiato al suolo come dimenticato, è tornato al suo posto. Installato su una base di supporto, ora punta in direzione monte. Ne è soddisfatto Claudio Arena, che con meticolosa pazienza e perizia si occupa delle fortificazioni storiche della provincia di Savona per sottrarle all’incuria e riportarle all’attenzione generale. “Finalmente sembra che qualcosa si muova, o meglio che il Comune di Savona e la Sovraintendenza di Genova abbiano iniziato a prendersi cura dei nostri beni” osserva. “Ho notato – aggiunge – che anche i cannoni da me precedentemente rinvenuti in stato di abbandono, all’interno di una galleria inutilizzata, stanno probabilmente per essere rimessi in ordine. Infatti è stata fatta una bonifica degli escrementi depositati e sono state rimosse le innumerevoli casse che li occultavano. Sarà un buon segno?”.

Il ricercatore savonese ha individuato ormai da tempo ben 11 cannoni (probabilmente risalenti al XVI o XVII secolo) occultati e poi dimenticati all’interno del porto di Savona, dietro ad alcuni bancali, posizionati all’interno di una vecchia galleria. I cultori della materia sono concordi che sarebbero da ricollocare immediatamente nella loro posizione originale, cioè in batteria sul Priamar. “E’ giunto il momento di dar storia e rinascita a questi obici, che con molta probabilità possono fare della fortezza Priamar uno degli arsenali più completi d’Italia. I cannoni sono lunghi d’affusto 230 cm, con circonferenza di 146 nella parte verso la culatta, mentre la bocca di fuoco della canna liscia misura ben 12 cm” sottolinea Claudio Arena.

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