Vado Ligure. Ieri, a 18 anni dall’ultima variante al piano regolatore, il consiglio comunale di Vado Ligure ha approvato il nuovo piano urbanistico con nove voti a favore e cinque contrari. La maggioranza si dichiara soddisfatta: “Questo piano, atteso da tantissimi anni, ha come base la competitività, la sostenibilità, la rigenerazione urbana, il presidio delle aree collinari e quindi la possibilità di cambiare il volto della città rispettando l’ambiente da una parte e difendendo il patrimonio culturale storico e architettonico”.
Il nuovo Puc tiene in considerazione degli sviluppi dell’assetto portuale e della trasformazione delle aree industriali, oltre a puntare all’avvicinamento della Valle di Vado col centro città grazie all’espansione di quest’ultimo, anche recuperando spazi dismessi come l’ex-Fornicoke, con la prevista la nascita del parco commerciale “Le Terrazze” dove saranno insediate 70 attività commerciali.
Il piano prevede inoltre che nelle aree recuperate almeno il 10% dei volumi delle nuove costruzioni sia destinato a edilizia sociale, mentre sul fronte mare dovrebbe nascere un porticciolo turistico da 250 posti e un polo culturale, oltre a una piscina, ad aree per la cantieristica e a pubblici esercizi. Infine sono state ridotte le possibilità di edificazione sulla collina al confine con Bergeggi: anzichè il complesso turistico di grandi dimensioni progettato da Piro, sarà possibile erigere un massimo di dodicimila metri quadrati di edilizia residenziale, tremila di commerciale e 8500 di turistico-alberghiera.
Sulla discussione è stata comunque incombente l’ombra della piattaforma Maersk, ricordata a più riprese delle opposizioni. Secondo Franca Guelfi di Vivere Vado non è possibile “parlare di vivibilità mentre incombe il progetto della piattaforma”, mentre Simone Falco, Prc, “Questo Puc Dovrebbe mirare a una migliore vivibilità, ma non lo fa”. Emendamenti sulla frazione di Segno sono invece stati accolti in maniera bipartisan.