Economia

Vado Ligure, Fondazione Ferrero: lavoratori sempre più preoccupati

Istituto Ottavia Amerio Ferrero di Vado Ligure

[thumb:8463:l]Vado Ligure. Permane il clima di preoccupazione per il destino dei lavoratori dell’Istituto Ferrero di Vado Ligure, gestito dalla fondazione di Alba che di recente ha formalizzato la volontà di cessare ogni attività nella casa di riposo, dando disdetta al contratto di locazione con la società proprietaria dell’immobile. Il campanello d’allarme per i dipendenti comincia a trillare con maggiore insistenza.

“Il clima di apprensione è alimentato dal silenzio della Fondazione, che fino ad ora non ha trasmesso alcuna comunicazione formale ai dipendenti – afferma Fulvia Veirana della Cgil – E invece avremmo bisogno di capire quello che accadrà. Non solo non è stato comunicato nulla ai lavoratori delle cooperative affidatarie degli appalti, ma neppure agli impiegati diretti della Fondazione. Mentre il tempo passa, non sono stati fissati nemmeno incontri specifici né sono state avanzate ipotesi di soluzioni al problema”.

“I lavoratori e i sindacati apprendono le novità dagli organi di informazione, non hanno notizie di prima mano – aggiunge l’esponente della Cgil – Per ora ci affidiamo al Comune di Vado Ligure, che si è da subito prodigato per fronteggiare questa situazione e che fa da arbitro garante per traghettare le parti più deboli ad una soluzione soddisfacente, in attesa di una linea diretta con la Fondazione”.

La struttura vadese garantisce occupazione, in diverse forme, a 60 persone, tra cui 8 ex dipendenti del Comune di Vado. Questi ultimi erano stati “trasferiti” alla fondazione e rischiano, nel giro di un paio d’anni, di trovarsi senza posto di lavoro. Rimangono anche i dubbi sulla destinazione degli ospiti, circa 120, che potrebbero essere sistemati altrove. Un “altrove” che, però, non è stato ancora individuato.

Il centro di riabilitazione di Alba che gestisce l’attività socio-assistenziale nel complesso Ottavia Amerio Ferrero non avrebbe ricavi sufficienti, a fronte di oneri fissi molto alti, per proseguire gli scopi istituzionali sul suolo ligure. E sarebbe per giunta molto pressante la situazione debitoria maturata nei confronti delle cooperative che gestiscono i servizi nell’istituto. Di qui la decisione della dismissione, che ora pesa come una spada di Damocle sulle teste dei dipendenti della struttura.

La Regione Liguria, fra l’altro, aveva “scommesso” sulla casa di riposo vadese. Aveva infatti stanziato un finanziamento di 1 milione e 800 mila euro a favore della Fondazione Ferrero per l’attivazione di un progetto per la gestione dei malati di Alzheimer. “Questo finanziamento, sicuramente cospicuo, avrebbe dovuto essere utilizzato nell’ambito di questo progetto da attivarsi all’inizio del 2008. Considerata la già precaria condizione economica della fondazione c’è da augurarsi che la Regione, così ‘attenta’ nel risparmiare sulla sanità in provincia di Savona, abbia previsto adeguate clausole di garanzia per evitare che questi fondi siano spariti nel nulla” osserva il consigliere regionale Matteo Marcenaro, che recentemente ha presentato un’interrogazione all’assessore Claudio Montaldo per fare chiarezza sul fututo dell’istituto di Vado.

Più informazioni

Vuoi leggere IVG.it senza pubblicità?
Diventa un nostro sostenitore!



Sostienici!


Oppure disabilita l'Adblock per continuare a leggere le nostre notizie.