Regione. Incentivare l’impiego di materiali e modalità di lavorazione tipiche della tradizione locale al fine di valorizzare al massimo il paesaggio ligure e salvaguardare l’economia locale. E’ l’intento della proposta di legge “Incentivi per la valorizzazione delle tecniche edilizie e dei materiali tradizionali propri della Liguria”, presentata dai consiglieri dei gruppi di Forza Italia, Per la Liguria – Sandro Biasotti e Per La Liguria nel PdL e che ha come primo firmatario Gino Garibaldi.
Tra i materiali da valorizzare ci sono senz’altro le “ciappe”, le lastre di ardesia di estrazione locale, ma anche ciottoli prelevati con regolare autorizzazione dal litorale marino o da corsi d’acqua nel territorio ligure e particolari lavorazioni quali i muri a secco, per il contenimento delle fasce di terreno realizzati con muratura in pietra locale riscagliata.
Secondo la legge i Comuni nell’ambito della formazione o della revisione del piano urbanistico comunale sono tenuti ad individuare gli ambiti ad elevato valore paesistico e storico culturale, dove sarà obbligatorio, in caso di interventi di edilizia, utilizzare materiali e tecniche costruttive tradizionali, tipiche del paesaggio locale.
All’interno degli ambiti territoriali di elevato valore e dove non è possibile un incremento volumetrico, si prevede una riduzione degli oneri di urbanizzazione compatibile con le esigenze comunali e stabilita dal Comune stesso.
All’esterno degli ambiti sopracitati il piano urbanistico comunale può disporre comunque di appositi incentivi costituiti da previsioni di incremento volumetrico o di superficie nei casi di interventi edilizi anche di nuova edificazione relativi a costruzioni coerenti con l’architettura tradizionale locale.
“Questo testo era già stato proposto nel settembre 2005, esaminato in quarta commissione e poi respinto con il non passaggio agli articoli – dice il primo firmatario, Gino Garibaldi – e ciò nonostante la proposta fosse stata accolta positivamente dalle categorie direttamente interessate alla soluzione del problema della crisi del settore dei materiali tradizionali liguri, su tutte l’ardesia. C’era, inoltre, da parte della maggioranza l’impegno di elaborare un nuovo testo per sostenere il settore. Successivamente alla bocciatura della nostra legge, la Provincia di Genova nel 2006 ha presentato un’analoga proposta per la valorizzazione dei manufatti della tradizione edilizia della Liguria, sostanzialmente identica nelle finalità e nell’impianto normativo”.
“Alla luce di tutto ciò – sottolinea Garibaldi – credo che la necessità di lavorare per la valorizzazione dei materiali e delle lavorazioni tradizionali possa mettere d’accordo tutti, senza distinzione politica; sono quindi convinto che il centrosinistra non perderà l’occasione di approvare una legge necessaria, invocata dagli operatori dei settori interessati, che stanno vivendo un momento di crisi economica ed occupazionale”.