[thumb:8637:l]Toirano. Prosegue sino a domenica 10 agosto il tradizionale appuntamento con la Festa dei Gunbi di Toirano. Il consueto itinerario di degustazione di vini e piatti tipici nelle cantine del centro storico, giunto alla sua ventiquattresima edizione, è organizzato dall’associazione “Comitato Festa dei Gunbi” con il patrocinio del Comune di Toirano. Nel borgo medievale, durante la festa, si svolgono inoltre la mostra mercato dei prodotti agricoli e artigianali e la festa dei frantoi.
A partire dalle ore 19 su un percorso che si snoda tra le vie del centro storico di Toirano, è possibile degustare le specialità locali. Dalle ore 19,30 aprono le cucine: sono tre le cene tipiche. Nella Cucina del Marchese, nel parco, il menù proposto privilegia piatti a base di carne; la Cucina delle Giaire (ponte medioevale) serve invece specialità di pesce; non manca la cucina vegetariana con gli Antichi Sapori della Braia dove trionfano i prodotti locali della terra.
“Lo sforzo di tutti è grande – osservano gli organizzatori – Molti volontari riservano per la festa parte delle loro vacanze, altri investono le loro rispettive competenze e capacità tecniche, altri ancora si impegnano per rinnovare l’offerta di piatti tipici, cucinati con il cuore e i sapori dell’entroterra ligure all’insegna della tradizione”.
Quest’anno si è aggiunta alla carovana un gruppo di volontari, l’Associazione Find the Cure, che presso il bar del “gunbetto” svolge promozione e raccolta fondi per i propri progetti umanitari in India.
[image:3945:r:s=1]Per tre sere su quattro il Sert dell’Asl 2 Savonese, in collaborazione con l’Unione Solidarietà Toirano, offrirà ancora l’apprezzato servizio dell’etilometro, che consentirà a chi ha “alzato un po’ il gomito” di misurare il suo stato di ebbrezza, prima di mettersi al volante.
La Cucina del Marchese fa da capofila al percorso offrendo una vasta scelta di piatti a base di carni particolari, cucinate con i gusti tradizionali, lumache alla ligure, cinghiale stufato, stinchi di maiale al forno, asino con fagioli, carni alla piastra, ravioli al ragù, pappardelle al sugo di lepre e la solita meraviglia dei gnocchi preparati dalle cuoche al momento.
La cucina delle Giaire consente agli amanti del pesce di sbizzarrirsi scegliendo fra insalata di mare, fritto di calamari novelli, frittelle di novellame, spiedini di mare, gamberoni, orate e pesce spada alla piastra, oltre a penne al pesto o allo scoglio, zuppa di pesce, triangoli neri di pesce.
La cucina vegetariana della Braia propone in alternativa alla carne e al pesce un menu a base di trofie al pesto, pansotti al sugo di noci, maltagliati, polenta ai funghi, ravioli fritti, farinata, panizza fritta, tomini grigliati, frittelle alle erbe, torte di verdura, mele fritte con salsa di frutta, pesche ripiene al forno, pere allo zabaione e melone al porto, oltre all’ormai caratteristico e noto melone con macedonia, gelato e frutti di bosco. Tris di formaggi con miele e confetture.
[image:3944:r:s=1]Il restante itinerario enogastronomico è rivolto a chi ama gustare prelibatezze passeggiando e curiosando fra i vicoli: michettin (pasta di pane fritto), bruschette assortite (croccanti e ricoperte di gustose salse), piatto del sacrestano (con varie golosità), farinata, panizza e sangria dai ragazzi dei Fossi, verdure in pastella fritte e sangria dai ragazzi di piazza Rosciano, pesche al Pigato e fragole al Brachetto dalle signore di via Braida. In tutto il percorso si possono gustare anche vini locali o vini Doc o soffermarsi a curiosare fra le bancarelle degli artigiani che espongono opere del proprio ingegno confezionate sul posto. In occasione della festa si possono visitare, inoltre, i “Gunbi di ieri e di oggi” e il Museo Etnografico della Val Varatella.
“La cura che le tre grandi cucine ed i punti di ristoro sparsi nel centro storico pongono nel preparare le loro prelibatezze – dice il sindaco di Toirano, Silvano Tabò – rende onore alla cultura contadina da cui trae le sue radici il piccolo, ma pittoresco borgo. Inoltre, tutto l’utile raccolto consente di finanziare l’attività di tutte le associazioni di volontariato coinvolte nella festa e di contribuire al progetto pluriennale di assistenza e gemellaggio con la comunità locale di Yirol nel sud del Sudan”.
“Nella festa dei Gunbi – sottolinea Tabò – si prova a far convivere il buono di una cucina tradizionale, tipica e curata con amore, ed il buono di un grande lavoro volontario e solidale per il sostegno di tutti i progetti che l’associazione si propone di realizzare”.