Economia

Sovrappasso a Portovado: vince il progetto della M&L

[thumb:8600:l]Vado Ligure. La M&L Srl si è aggiudicata il concorso di idee per la realizzazione del collegamento in sovrappasso all’Aurelia, in località Gheia a Portovado, tra il previsto terminal multipurpose e il sistema viario territoriale. Gli ingegneri Agostino Molfino ed Elio Longo, insieme agli architetti dello Studio 4, hanno ideato l’intervento di realizzazione del viadotto a quattro corsie veicolari e del carbondotto, nonché l’inserimento di aree verdi per la mitigazione dell’impatto ambientale. Il concorso richiedeva infatti la progettazione dell’area che costituisce la fascia di radicamento della nuova piattaforma multifunzionale e che dovrà avere le funzioni di una barriera filtrante degli effetti paesistici e ambientali degli usi portuali.

Il viadotto si divide in un ponte orizzontale di circa 140 metri e in due fasci di rampe curve di collegamento viadotto – piano di campagna localizzate sia levante che a ponente del ponte stesso, di lunghezza massima di circa 200 metri per parte. Il progetto prevede che le strade e le strutture siano avviluppate da un “nastro” di acciaio corten (o di lamiera stirata di alluminio) a formare una gigantesca spirale metallica trapezoidale. L’infrastruttura al tempo stesso dovrebbe fungere da barriera antirumore.

Così si legge nell’elaborato presentato dalla M&L: “Attraverso gli ampi ‘strappi’ in prospetto ed in copertura, il potente volume chiuso del viadotto si smaterializza facendo penetrare al suo interno la luce naturale; di notte invece la luce si irradia dai tagli trasparenti spezzando la scatola del ponte in tanti spicchi quasi privi di precisi contorni geometrici. Come in una scultura di Richard Serra o di Eduardo Chillida, che utilizzano la massa, la gravità e le tensioni interne dei materiali come elementi scultorei, le lastre metalliche di facciata si protendono in maniera fluida verso il paesaggio accompagnando lo sviluppo delle rampe veicolari a sud e del carbonodotto a nord, costituendo al tempo stesso la barriera antirumore”.

Così i progettisti che hanno vinto il concorso di idee illustrano l’obiettivo di restituire continuità urbana ed ecologica allo spazio sotteso dall’infrastruttura: “A questo scopo la circolazione veicolare e pedonale a raso tra l’Aurelia e la nuova piattaforma multifunzione è stata studiata in modo da formare una grande rotatoria di circa 40 metri di diametro che viene scavata ‘in negativo’ rispetto al piano di campagna per creare una ‘zona umida’ con acqua e vegetazione”.

“La ‘zona umida’ con la sua vegetazione – proseguono i progettisti – permette sia di ricostituire la continuità ciclo-pedonale tra le due parti della futura passeggiata a mare come richiesto dallo SAU del fronte urbano portuale adottato dal Comune di Vado Ligure, sia di ottimizzare l’inserimento paesistico del viadotto nell’area C di radicamento della nuova piattaforma multifunzionale verso terra, identificata come ‘barriera filtrante’ paesistico-ambientale delle attività portuali. Qui con i terreni di scavo della zona umida e delle opere di fondazione, si realizzano circa 6.000 metri quadri di colline di mitigazione piantumate”.

Le specie arboree proposte sono mediterranee, con presenza di specie sempreverdi, adatte a condizioni di elevate temperature e ridotta piovosità, quali il pino domestico, pino marittimo e pino d’Aleppo, con un sottobosco a macchia mediterranea con specie sempreverdi arbustive, come mirto e lentisco ed arboree di piccola taglia, quali corbezzolo, orniello e leccio.

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