Italiani focosi in amore? Forse anche troppo, specie in vacanza, stando ai dati dell’ospedale Ca’ Foncello di Treviso. Nella sola provincia di Treviso, infatti, ogni anno almeno 3-4 uomini vengono ricoverati d’urgenza per frattura del pene, ossia la lacerazione dell’involucro rigido chiamato tubica albuginea, dove si gonfiano i corpi cavernosi.
Un problema che – secondo gli specialisti – colpisce circa 100 italiani all’anno ed è dovuto a traumi da rapporti sessuali intensi, concentrati soprattutto nel periodo delle vacanze. “Una precisa casistica nazionale non esiste – avverte in una nota Edoardo Pescatori, responsabile dell’Unità operativa di andrologia dell’Hesperia Hospital di Modena – perchè non c’è un monitoraggio di tutte le strutture sanitarie della penisola.
Certo è che i casi di frattura del pene nei maschi italiani sono una realtà”. Nella stragrande maggioranza dei casi, questi episodi sono il risultato di rapporti sessuali vigorosi, e sarebbero più frequenti in uomini non sposati. “Ma, in generale, ogni trauma subito nel momento dell’erezione è a rischio e può determinare una lacerazione dell’albuginea: il pene in erezione infatti è fragile se esposto a traumi: come un palloncino gonfio che, se pestato, esplode”, prosegue il medico.
“Le lesioni del pene possono avvenire in qualsiasi momento – continua Pescatori – e in qualsiasi circostanza perchè, non dimentichiamolo, l’organo genitale maschile, anche se ‘rigido’, è molto fragile e gli uomini non dovrebbero scordarlo”. E non è tutto. Circa il 7% dei maschi italiani soffre di “curvatura del pene” (congenita o acquisita, come nel caso della frattura). “Un recente studio – spiega il responsabile del Reparto di andrologia dell’Hesperia Hospital – ha fatto luce sui numeri di questa patologia che prende il nome di induratio penis plastica o malattia di La Peyronie. E che, come sempre accade per le problematiche sessuali maschili, è troppo sottovalutata”.
Tanto che, in casi seppur rari, alcuni uomini presentano curvature di 90 gradi e non si rivolgono a nessuno specialista. Le soluzioni? “Intervenire chirurgicamente, con ottimi risultati” conclude l’andrologo, invitando i maschi italiani a un maggior ‘controllo’ sotto le lenzuola. “Anche se perdere il controllo durante l’atto sessuale, talvolta, può essere appagante – chiude – gli uomini non devono dimenticare di tenere le briglie della situazione”.