[thumb:2006:l]Regione. E’ stato siglato oggi l’accordo tra la Regione Liguria e i medici di medicina generale sull’utilizzo del servizio di Cup Web per effettuare le prenotazioni degli esami direttamenti negli studi dei medici.
Dal 1 ottobre i medici di famiglia che aderiranno all’iniziativa potranno, al termine della visita, prenotare direttamente gli esami diagnostici prescritti ai propri pazienti, in modo da consentire una maggiore velocizzazione delle procedure. Al termine dell’intesa soddisfazione è stata espressa dall’assessore regionale alla Salute, Claudio Montaldo e dalle organizzazioni sindacali dei medici.
“A questo punto – ha ribadito l’assessore Montaldo – l’accordo già intervenuto in alcune aziende è stato esteso a livello regionale e potrà definitivamente partire in progressione dal 1 ottobre”.
L’accordo stabilisce di calcolare per ogni medico la percentuale di prenotazioni effettuate attraverso Cup direttamente in studio, rispetto al totale delle proprie prescrizioni. E su questa base determinare il compenso annuo che potrà subire aumenti con l’incremento delle prenotazioni secondo un meccanismo progressivo.
I finanziamenti aggiuntivi derivano dai fondi ex art. 59 relativi ai progetti, gestiti dalle aziende sanitarie che riconosceranno inoltre per ogni singolo punto di collegamento alla rete, la quota forfetaria di 300 euro annui per l’attivazione della linea ADSL, garantendo anche i sistemi di software per l’accesso alle reti aziendali. La quota forfetaria sarà però corrisposta solo nel caso in cui il medico raggiunga la quota minima di prestazioni.
Sempre oggi nel corso dell’incontro tra l’assessore regionale alla Salute e i rappresentanti sindacali dei medici si è approfondito il confronto sull’obiettivo di attivare nel territorio ligure le unità di medicina generale aperte il sabato, la domenica e i giorni festivi per alcune ore, attraverso turni di rotazione dei medici su base volontaria. Sia la parte pubblica che i sindacati dei medici hanno condiviso l’obiettivo che ha la finalità di migliorare la continuità assistenziale, offrire ai cittadini un riferimento sul territorio per tutte le situazioni meno complesse e ridurre così il ricorso inappropriato al Pronto Soccorso. Il confronto tra le parti continuerà nel mese di settembre per stabilire il numero delle sedi e l’entità del compenso.