Varazze. Patience Odihiri, la donna nigeriana di 28 anni il cui cadavere è stato rinvenuto dai carabinieri in un appartamento di Pontedecimo il 15 agosto, potrebbe esser stata soffocata. Lo ha stabilito l’autopsia, eseguita ieri dall’anatomopatologo Marco Salvi incaricato dalla procura di eseguire l’esame necroscopico. L’autopsia ha stabilito infatti che la morte è riconducibile ad asfissia e non a lesioni procurate da mezzi contundenti.
Viene così a minarsi la tesi avanzata dal convivente della donna, Talatu Akhadelor, 26 anni, nigeriano, che aveva confessato ai carabinieri di Varazze di aver litigato con la donna e di averla colpita accidentalmente con un tagliere al collo.
Tutta la confessione di Akhadelor sembra smontarsi, in queste ore: l’uomo, infatti, ha detto agli investigatori di aver litigato con la donna che aveva preso un tagliere di legno per colpirlo. Lui era riuscito a toglierle di mano il tagliere e l’avrebbe colpita al collo senza però avere intenzione di ucciderla. Ma il tagliere è stato trovato al suo posto. Così come al suo posto è stato trovato l’acido che l’uomo sostiene di aver bevuto nell’intento di suicidarsi. Akhadelor, che è indagato di omicidio, si trova ancora in ospedale, piantonato dai carabinieri.