L’approvazione da parte del Consiglio Comunale dell’accordo Piaggio lascia un po’ di stupore per le modalità con cui lo stesso è avvenuto. Infatti accorgersi che i consiglieri del Partito Democratico lascino l’aula adducendo motivazioni più o meno solide è elemento di novità rispetto alla posizione che lo stesso partito ha mantenuto a livello provinciale e regionale in merito all’accordo stesso.
Non volendo entrare nel merito delle soluzioni proposte per la sistemazione delle aree attualmente occupate dallo stabilimento Piaggio, per le quali comunque l’impegno dell’amministrazione Comunale al fine di mitigarne l’impatto è indubbio, reputo più utile invece soffermarmi sulla schizofrenia del principale partito che regge le coalizioni di governo della Provincia e della Regione.
Non penso infatti di essere stato l’unico ad aver ascoltato in più occasioni il Presidente Burlando affermare che uno dei principali successi in campo industriale per la Regione Liguria durante la Sua amministrazione sia stato quello di mantenere qui l’impianto produttivo della Piaggio, anzi di aver precostituito le condizioni per la sua crescita nell’area Ingauna.
Dichiarazioni a più riprese replicate da vari esponenti dell’amministrazione provinciale con l’ovvia variante di vantarsi del successo per il mantenimento della struttura produttiva sul suolo della provincia savonese.
Addirittura, per quanto riguarda la Regione, dove come noto siedo nei banchi dell’opposizione, si deve registrare un forte intervento di sostegno anche di natura economica all’accordo stesso.
Ora la domanda che sorge spontanea non può che essere la seguente, ma i rappresentanti del Partito Democratico tutte le perplessità e le critiche riversati addosso all’amministrazione Riccheri le hanno egualmente proposte al Presidente Burlando e agli organi direttivi del loro partito in provincia di Savona? Ed in caso affermativo, quali sono le risposte che gli stessi hanno ottenuto?
Ed ancora, perché non essendo, evidentemente, riusciti a modificare le valutazioni di Regione e Provincia in merito alla bontà dell’accordo i consiglieri di Finale non si sono auto-sospesi (cosa che ultimamente va molto di moda in quell’organizzazione) dal Partito, così come sono usciti dall’aula del parlamentino Finalese?
Oppure verrebbe da chiedere al Segretario Provinciale dei Democratici, pronto a esigere le dimissioni dei Senatori che non votarono la nomina di Canavese alla Autorità Portuale di Savona, perché non formuli eguale richiesta ai dissidenti Finalesi?
La realtà che traspare da questi atteggiamenti è purtroppo una realtà molto dura per il Partito Democratico, partito che non essendo ancora riuscito a darsi una precisa fisionomia continua a tentare di galleggiare nelle singole realtà cercando di massimizzare ogni avvenimento che gli si ponga dinnanzi, senza alcuna vera visione di governo delle problematiche del territorio, che vanno tenute presenti non solo quando si è maggioranza ma anche e soprattutto quando si è all’opposizione.
Sarà comunque curioso vedere i democratici Finalesi la prossima primavera fare campagna elettorale da un lato stigmatizzando l’operato della Giunta Riccheri in merito all’accordo Piaggio e contemporaneamente chiedere il voto per un’amministrazione Provinciale che quello stesso accordo ha sottoscritto e approvato, ed ancor più divertente sarà vederli impegnati nella primavera del 2010 correre per portare acqua alla causa di Burlando e dell’Assessore Ruggeri che dell’accordo, secondo le loro stesse parole, sono da ritenere i principali artefici.
Questi pensieri mi confortano in un convincimento, che i cittadini di Finale, così come molti altri in Italia, non sono più disposti a farsi prendere in giro da chi fa promesse e battaglie unicamente per il proprio tornaconto politico contingente.
Quindi nella prossima primavera riconosceranno sicuramente chi si è impegnato per gestire una partita complessa e delicata nel miglior modo possibile date le condizioni di partenza e altrettanto chiederanno il conto a chi, in questa stessa vicenda, da un lato ha assunto posizioni e atteggiamenti critici contro gli avversarsi politici ma non ha dimostrato eguale determinazione nei confronti dei propri sodali di partito.
Matteo Marcenaro,
Consigliere regionale
Moderati per il Pdl