Legambiente: nel 2007 oltre 3 mila infrazioni in mare

I più indisciplinati del mare in Italia sono i campani, seguiti da pugliesi e liguri. Nella classifica nazionale dell’illegalità fra i naviganti proposta da Legambiente la Campania nel 2007 infatti ha messo a segno 507 infrazioni accertate, con 497 tra persone denunciate e arrestate e 52 sequestri. Seguono la Puglia, con 446 infrazioni, 457 denunce e 53 sequestri e la Liguria, con 429 verbali, 708 denunce e 279 natanti sequestrati.

Questi i numeri forniti dall’associazione ambientalista sulla base dei dati delle forze dell’ordine e Capitanerie di porto nel 2007 in materia di infrazioni alla normativa da diporto. Secondo la classifica, i più ‘rispettosi’ del mare e dei bagnanti sono i lucani: la Basilicata si attesta uno zero assoluto nella tabella regionale delle infrazioni. Subito dopo nella classifica dei virtuosi il Molise con solo 9 infrazioni, 10 persone denunciate e solo 3 sequestrati effettuati.

In un bilancio globale, l’anno scorso sono state commesse un totale di 3.235 infrazioni accertate al codice della navigazione, con 3.595 persone denunciate o arrestate e 738 sequestri effettuati. A rimetterci non è solo la sicurezza, visto che lo ‘sport’ preferito pare sia non indossare il giubbotto salvagente e girare con l’acquascooter dove non è consentito, ma anche l’ambiente, che vede a rischio le preziose aree protette a causa delle ripetute navigazioni in zone off limits.

Secondo Legambiente le riserve marine costituiscono “habitat fondamentali per la salvaguardia della biodiversità e la tutela del territorio, ma anche luoghi importanti per diffondere una cultura più rispettosa del mare e delle sue regole, a cominciare da un diporto e da una pesca più attenti”.

Inoltre “possono e devono rappresentare veri e propri presidi della legalità, a sostegno di un corretto sviluppo del territorio e dell’economia locale, favorendo iniziative a sostegno di un turismo integrato e sostenibile”.

Il 40% delle infrazioni dei naviganti nel 2007 riguardano la mancanza dell’attrezzatura di sicurezza a bordo (giubbotto, salvagente, razzi segnalatori); il 35% la navigazione in zona non consentita, in barba alle aree protette e ai limiti di sottocosta; a seguire al 15 % il trasporto di un numero eccessivo di persone a bordo, il mancato rispetto dei limiti di velocità, la pratica dell’attività subacquea e dello sci nautico non a norma di legge; infine al 10% il mancato pagamento della tassa di stazionamento

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