Economia

Finale, sì del consiglio alla trasformazione delle aree Piaggio

Finale Ligure - aree piaggio

[thumb:3959:l]Finale Ligure. Il sì del consiglio comunale di Finale Ligure è arrivato dopo la mezzanotte. Fra le critiche dell’opposizione, che ha abbandonato l’aula al momento del voto, la maggioranza del sindaco Flaminio Richeri ha approvato il “distretto di trasformazione delle aree Piaggio”, l’assenso all’accordo di programma e al Piano Puo.

Con il trasferimento dello stabilimento nelle aree di Villanova d’Albenga, i capannoni finalesi saranno demoliti. Al loro posto sorgeranno oltre 600 nuovi appartamenti (il 12% in edilizia convenzionata, il resto seconde case).

Prevista la realizzazione di due alberghi e la possibilità di trasferimento di strutture ricettive già esistenti in altre zone urbane. Ci saranno negozi e ristoranti, l’asilo nido e la nuova sede della guardia di finanza. Il progetto include inoltre la copertura di parte della ferrovia, 40 metri quadrati d’aree verdi, 800 posti auto interrati di pertinenza e 500 posti auto a rotazione pubblici.

L’operazione immobiliare, con l’edificazione di 220 mila metri cubi, è studiata per finanziare l’insediamento dell’industria areonautica sul territorio albenganese. Fortemente critici i consiglieri di minoranza Mario Trotta, Franco de Sciora, Gerardo Sfriso, Gloria Bardi e Clara Brichetto. Contrarie anche le associazioni ambientaliste, che da tempo puntano il dito contro i rischi della cementificazione. Dubbi anche sulla sulla sicurezza idrogeologica del torrente Pora.

Il 5 agosto a Genova è convocata la conferenza dei servizi che chiuderà l’iter burocratico. Ma il processo di delocalizzazione prevede tempi ancora incerti e la riconversione delle aree Piaggio di Finale potrebbe iniziare soltanto fra tre anni.

“Una svolta epocale” la definisce il primo cittadino Flaminio Richeri, sottolineando come la vocazione dell’area passi da industriale a turistico-residenziale cambiando il volto di un’ampia zona. “Non è stato facile arrivare alla quadratura del cerchio. Ora ci siamo e non bisogna avere paura del futuro. L’operazione è giustificata dall’interesse di mantenere in Liguria un’azienda storica ed il suo valore occupazionale. Il Comune di Finale Ligure avrebbe ospitato per altri cent’anni la Piaggio, ma ha accettato le esigenze economiche di trasferimento dello stabilimento, recuperando però, allo stesso tempo, una grande porzione territoriale che verrà restituita alla città”.

“Il lavoro svolto a più mani – osserva Richeri – ci ha consentito di limitare i metri cubi e ridurre l’impatto sull’ambiente”. Il primo cittadino si vuole smarcare dall’accusa di voler consumare il territorio: “Stiamo parlando di un’area occupata da capannoni industriali che tornerà, recuperata, nel possesso di Finale. E’ una riqualificazione del territorio, che vedrà, per esempio, il prolungamento di 300 metri della passeggiata a mare. Per quanto riguarda invece le preoccupazioni espresse sotto il profilo idrogeologico, questo aspetto è di competenza della Provincia e della Regione. C’è già una delibera proviciale per la messa in sicurezza del Pora”.

“La Piaggio fa parte della storia di Finale Ligure – conclude il sindaco – Generazioni sono cresciute con la presenza di questa realtà industriale. Ma dobbiamo guardare avanti”. I progetti di riqualificazione previsti dal Puc includono gli interventi a ovest del promontorio della Caprazoppa, con la dismissione della cava Ghigliazza, quelli nell’area storicamente occupata dalle industrie aeronautiche e quelli nella zona che si sviluppa alle spalle della stazione ferroviaria a levante del torrente Pora.

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