Liguria. “I corsi professionali finanziati dai Fondi sociali europei rappresentano una importante risorsa per il tessuto socio-economico della nostra provincia. Non vorremmo che polemiche sul terreno politico e schermaglie tra schieramenti opposti portassero al risultato, pesantemente negativo, di veder sfumare, per l’ennesima volta, un’occasione di estrema importanza per l’economia savonese e, più in generale, ligure”. A paventare questo timore è Luigi Ottonello, neopresidente di Api Savona, la delegazione provinciale di Confapi Liguria, aderente all’associazione Nord Ovest Imprese che conta oltre 2mila aziende.
“Ben lungi dal voler entrare in un acceso dibattito che attiene alle forze politiche e all’amministrazione provinciale, – premette Ottonello – è noto come solo attraverso una formazione costante e continua del personale, le piccole e medie imprese possono rimanere competitive di fronte a mercati sempre più agguerriti e difficoltà che non accennano a diminuire. Gli imprenditori non possono correre il rischio di perdere questa opportunità da taluni liquidata come uno spreco di denaro. Ma non è e non deve essere così”.
In merito, per esempio, a corsi di lingue o, comunque, improntati ai rapporti internazionali, Api Savona ricorda come viste le sempre maggiori interazioni tra le aziende del territorio e Paesi stranieri, non sia pensabile di evitare una formazione del personale improntata anche a queste necessità. Lo stesso vale per la necessità di aggiornamento e formazione per alcuni comparti legati al turismo, alla nautica, alla sicurezza, ma anche alla recettività alberghiera e al benessere.
“Lasciamo il dibattito politico ai politici, ma a loro diciamo con chiarezza che il mondo dell’impresa non può pagare per loro polemiche e scontri, sui quali peraltro non vogliamo assolutamente intervenire”, afferma il presidente di Confapi Liguria Roberto Minerdo, il quale ricorda come “in un incontro svoltosi nei giorni scorsi ad Albisola, promosso da Api Savona e al quale erano presenti oltre trenta imprenditori locali, uno dei temi maggiormente portati all’attenzione è stato proprio quello della formazione, dell’aggiornamento volto allo sviluppo dell’economia, così come alla creazione di figure professionali all’altezza delle attuali necessità”.
“Liquidare i corsi di formazioni dei Fondi sociali europei come una mucca da mungere rischia di far travisare da parte dell’opinione pubblica non solo il significato di queste iniziative, ma anche di indurre a un’immagine tanto negativa quanto errata delle imprese che utilizzano o chiedono di utilizzare questi strumenti” sostengono i vertici di Api Savona e Confapi Liguria.
Da parte delle PMI viene riconfermata la massima collaborazione con gli enti pubblici per sostenere e utilizzare al meglio quanto messo a disposizione tramite l’Unione Europea in fatto di formazione, così come si ribadisce che le richieste da parte delle imprese sono sempre e comunque motivate da esigenze concrete e reali.
“Se è necessario discutere e migliorare ulteriormente l’utilizzo di questi strumenti – conclude il presidente di Api Savona Ottonello – noi siamo come sempre disponibili, ma crediamo che ingenerare nell’opinione pubblica il concetto errato che vuole la formazione finanziata dall’UE come spreco di denaro sia solo di danno alla nostra economia”.