[thumb:5106:l]Savona. “Non è affatto vero che tutti i poveri sono stranieri”. Ad affermarlo è don Adolfo Macchioli, direttore della Caritas della Diocesi di Savona-Noli, commentando a caldo i dati appena pubblicati sulla povertà nella diocesi relativi al 2007. Gli stranieri continuano a costituire la maggioranza delle persone incontrate dal Centro di ascolto, ma se durante lo scorso anno gli stranieri rappresentavano il 63,9% di tutte le persone incontrate, deve indurre a riflettere che il 36,1% tra gli utenti sono cittadini italiani i quali, non certo per piacere, hanno deciso di rivolgersi alla Caritas. “Per gli italiani” prosegue il sacerdote in un’intervista a ‘Il Letimbro’, “arrivare alla Caritas significa fare un passo notevole: arrivano al Centro di ascolto quando sono saltate tutte le relazioni in grado di reggere il peso del loro trauma”.
Dal sito della Caritas della diocesi di Savona-Noli (www.caritas.savona.it) è possibile scaricare la relazione, relativa all’anno 2007, che rende noti i dati dell’Osservatorio diocesano delle povertà e delle risorse. Tale strumento della chiesa locale, nato nel 1989, permette l’osservazione dei fenomeni di povertà presenti sul territorio della diocesi di Savona-Noli.
Dopo l’apertura nel 1984 del primo Centro di ascolto, spiega il direttore della Caritas don Adolfo Macchioli, “in quasi vent’anni di lavoro l’Osservatorio è stato in grado di fornire analisi dei fenomeni di povertà e alcuni approfondimenti su tematiche specifiche. In questi ultimi anni, oltre al lavoro di raccolta e analisi dei dati riguardanti le persone che passano dai nostri servizi, abbiamo lavorato per ampliare la rete di raccolta e per far sì che i diversi centri potessero far riferimento ad un’unica banca dati, nel rispetto della normativa vigente sulla privacy”.
La rete oggi è composta da numerosi servizi sul territorio, quali il Centro ascolto diocesano, il Servizio immigrazione, il Servizio emergenza abitativa, il Servizio di accoglienza notturna maschile e femminile, il Servizio emergenza famiglia, il Centro diurno e mensa di fraternità, il Laboratorio formativo “La cruna dell’ago”. Esistono, poi, i numerosi centri di ascolto parrocchiale, come ad esempio quelli della parrocchia di san Paolo (corso Tardy e Benech), SS. Trinità (via Chiavella), san Pietro (via Untoria), san Francesco e san Lorenzo (piazza Bologna), N.S. Concordia (Albissola Marina).
Prossimamente, inoltre, saranno in rete i due centri di ascolto parrocchiali di Cogoleto e di Finale Ligure, con i quali esiste già un contatto e una collaborazione stabile. A proposito del territorio considerato, nella relazione viene sottolineato come l’Osservatorio abbia “carattere diocesano, si riferisce cioè ad un territorio compreso sulla costa tra Finale Ligure e Cogoleto e nell’immediato entroterra: l’Albenganese e la Valbormida, che pur appartengono alla provincia, non ricadono nel territorio osservato”.