Alassio. Si chiude ad Alassio la rassegna di incontri con gli autori finalisti della quattordicesima edizione del premio “Alassio Cento Libri – Un Autore per l’Europa”. Domani, martedì 5 agosto, alle ore 21,15, nell’Auditorium della Civica Biblioteca Renzo Deaglio, Gianni Farinetti incontrerà il pubblico del premio letterario per presentare “Il segreto tra di noi”, 2008, Mondadori.
Il romanzo di Farinetti racconta, sullo sfondo delle Langhe di Bormida, la storia dei Valetto, una famiglia contadina come tante eppure una famiglia eccezionale, che le tre sorelle Carla, Lena e Anna, tengono unita con amorosa ostinazione a dispetto del tempo che passa.
Langhe piemontesi, terre care a Fenoglio, a Cesare Pavese: vecchi vigneti, radure silenziose e le anse del fiume Bormida. Luoghi dove il tempo scorre più lento. E attraverso il tempo Farinetti propone le vicende della gente contadina della cascina del Valèt, niente altro che una macchia rosata immersa nel “bosco delle torte”, con annesso fienile e un pozzo che raccoglie l’acqua piovana. Storia di tre donne e della gente semplice che vive loro d’attorno, dallo zio Spirito ai gemelli Germano e Giacomo con il dramma esistenziale di quando Germano penserà di intraprendere il viaggio verso il Sud per conoscere e incontrare quella calabresina che potrebbe diventare sua gentil consorte sconvolgendo le abitudini del gemello.
Più che narrativa un racconto storico che attraversa il Novecento, dalla parte di chi non incide sulla storia patria, di chi non è protagonista ma, semplicemente, attraversa quella che per il resto del Paese è grande cambiamento. La guerra, il fascismo, la Resistenza, l’abbandono delle campagne, il richiamo delle sirene operaie della Fiat, fino alla vittoria dell’Italia campione del mondo nel 1982, tutte vicende che lambiscono i confini del Valèt condizionando, incidendo, mutando il vivere dei protagonisti che tentano di salvaguardare la loro specificità contadina. Forse lento, privo dei ritmi convulsi del vivere della società industriale, estraneo alle cadenze accelerate dello scorrere della vita nelle grandi città, concentrato più sulle vicende dell’anima che non sui semplici fatti, il romanzo di Farinetti consente di riscoprire i metodi, i ritmi, la filosofia della vita nelle campagne, di quella società contadina che è stata travolta dalla fabbrica e dalla tecnologia. Con tanto di finale, di inevitabile citazione, tutto da inquadrare in una dimensione poetica che recupera il terreno in precedenza disperso nella lentezza del ritmo e valorizza appieno la lettura delle pagine del romanzo.
Copywriter, sceneggiatore e regista (ha realizzato alcuni documentari e cortometraggi), Gianni Farinetti ha esordito in narrativa nel 1996 con il romanzo “Un delitto fatto in casa”, con cui ha vinto il Premio Grinzane Cavour, Il Premiere Roman di Chambery e il Premio Città di Penne. Nel 1998 ha vinto il Premio Selezione Bancarella con “L’isola che brucia.”