Sicurezza: via libera all’impiego dei militari nelle città

Via libera dal comitato nazionale per l’ordine e la sicurezza, riunitosi oggi al Viminale, al piano per l’utilizzo di 3.000 militari per il controllo del territorio. Il ministro dell’Interno, di concerto con quello della Difesa, ha adottato il decreto con il quale viene emanato il piano. A partire dal 4 agosto, per la durata di sei mesi, saranno impiegati 3.000 uomini dell’esercito, della marina, dell’aeronautica e dei carabinieri in concorso e congiuntamente alle forze di polizia.

Duemila militari, prevede il piano, sono destinati a servizi di vigilanza a siti sensibili: in particolare mille vigileranno sui centri per gli immigrati. Questo contingente è posto a disposizione dei prefetti di Agrigento, Bari, Bologna, Brindisi, Cagliari, Caltanissetta, Catanzaro, Crotone, Foggia, Gorizia, Milano, Modena, Roma, Siracusa, Torino e Trapani. Mille saranno utilizzato per la vigilanza a siti sensibili a Milano, Roma e Napoli. Le restanti mille unità sono destinate a pattuglie a Bari, Catania, Milano, Napoli, Padova, Palermo, Roma, Torino e Verona.

Il piano per i tremila militari in città “é un’iniziativa utile per la sicurezza”. Lo ha detto il ministro dell’Interno, Roberto Maroni. Il piano, ha spiegato Maroni, “partirà lunedì prossimo: dopo sei mesi faremo una valutazione per vedere come ha funzionato e se è il caso di coinvolgere altre città”.

Il piano per l’impiego di tremila militari per il controllo del territorio “non è una militarizzazione delle città, ma un’iniziativa che nasce dell’esigenza di dare una maggiore percezione di sicurezza ai cittadini”. Lo ha detto il ministro della Difesa, Ignazio La Russa. Il piano, ha spiegato La Russa, “é molto gradito dai cittadini ed anche dagli amministratori delle città. I militari da impiegare stanno svolgendo uno specifico addestramento, anche se molti hanno già l’esperienza delle missioni all’estero”.

A chi critica il governo perché cavalcherebbe le paure dei cittadini, il ministro ha risposto che “noi vogliamo eliminare le paure dei cittadini, non cavalcarle. Le forze dell’ordine potevano anche farcela da sole, ma noi non abbiamo voluto aspettare e dare una risposta immediata alla legittima attesa dei cittadini di non avere paura”. La paura, ha aggiunto, “si crea quando non ci sono le forze dell’ordine a presidio del territorio: i cittadini non hanno paura dei poliziotti, dei carabinieri o dei militari, ma sono i malintenzionati ad averne”.

I circa mille militari che saranno impegnati nei pattugliamenti assieme alle forze dell’ordine avranno la divisa d’ordinanza e saranno equipaggiati solo con un’arma corta. I militari che invece saranno impegnati nella vigilanza dei siti sensibili indosseranno la mimetica. E saranno i prefetti a definire le ‘regole di ingaggio’ nel corso dei comitati dell’ordine pubblico della sicurezza. “L’armamento sarà disposto dai prefetti di intesa con i comandi militari” ha detto La Russa, “e chi andrà in pattuglia comunque non avrà il mitra ma solo l’arma corta”.

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