Savona. Domani, venerdì 1 agosto, alle ore 21,30, nella prestigiosa sede della Fortezza del Priamar andranno in scena due spettacoli promossi dal Teatro Esperimento Madness nell’ambito delle iniziative del programma delle “Politiche Giovanili” del Comune di Savona: “Harmattan”, che vede il coinvolgimento dell’Istituto Secondario di I° grado “Sandro Pertini” di Savona, e “Delirium”, realizzato dagli studenti degli Istituti Secondari di II grado di Savona.
“Sono particolarmente soddisfatto” dichiara il consigliere incaricato alle Politiche Giovanili del Comune di Savona, Federico Larosa, “di poter permettere ai ragazzi di portare in scena questi spettacoli, già presentati in rassegne teatrali di altre città italiane e dalla indiscussa qualità, tanto da meritarsi diversi riconoscimenti. Un impegno che va premiato e che, per quanto di competenza delle Politiche Giovanili, va ad inserirsi nelle iniziative volte a promuovere l’inclusione delle fasce più giovani di popolazione, nei vari aspetti della vita sociale, culturale, politica ed economica della città. Una fascia di età dal grande potenziale ma meno rappresentata di altre, e quindi per questo più debole.”
Il Teatro Esperimento Madness è nato nel 1997 a Savona su iniziativa e la direzione della regista Daniela Balestra, che, con le sue opere teatrali, ha ricevuto numerosi riconoscimenti (ha ricevuto nel 200 e nel 2003 la Coppa del Presidente della Repubblica) dalla critica dei giornalisti e premi speciali della giuria.
“Il progetto di un laboratorio teatrale” dichiara Daniela Balestra, “aperto a tutti i ragazzi degli Istituti Secondari di II grado di Savona, è nato dalla collaborazione attiva con il consigliere Larosa, e la docente Giovanna Cargioli, con la convinzione che il teatro per i giovani, quando è guidato da una corretta metodologia, crea indirettamente un contesto pedagogico basato sull’autoformazione e l’autonalisi, in grado così di arricchire la cura e la stima della persona, la salute mentale e corporea, la sensibilità e l’esperienza cognitiva. Creare un’esperienza teatrale è una valida alternativa ad altre esperienze devianti come la droga e il bullismo e quindi, indirettamente, contribuisce a prevenire il disagio giovanile e la dispersione scolastica. In questo senso, la regia usa lo spazio, il movimento, l’improvvisazione, il gesto vocale e corporeo, le musiche, andando oltre la prosa ed utilizzando vari linguaggi in grado di coniugare cultura e creatività”.
“Harmattan”, con regia e drammaturgia di Daniela Balestra, scenografia di Maria Rosa Varaldo e colonna sonora di Claudio Baseotto, è uno spettacolo promosso dall’Istituto Secondario di 1° Grado “Sandro Pertini”, è dedicato alla terra d’Africa e ai suoi popoli, al fascino della sua natura e della sua cultura e alle contraddizioni, ai problemi mai risolti, ai drammi che la lacerano da sempre. Dalla Genesi, che vede gli uomini nascere tutti uguali, ai popoli che migrano in terre lontane creando nel corso dei secoli su questa Terra i vari Nord, ricchi e privilegiati, e i vari Sud, poveri e sfruttati, si arriva ad un incontro-scontro tra queste due realtà. Un Griot, sulle ali di Harmattan, vento della rinascita e del rinnovamento, ci accompagna allora nelle terre d’Africa: un viaggio immaginario fra le carovane dei mercanti e dei migranti che attraversano il Sahara fino alle coste del Mediterraneo, fra le bellezze della savana e la crudeltà della guerra combattuta dai bambini-soldato, tra lo sfruttamento, il razzismo, la fame, la povertà. Il viaggio si chiude con un messaggio di speranza là, dove finisce l’arcobaleno.
Lo spettacolo ha ricevuto la segnalazione speciale alla IV rassegna “Ragazzi sul palco” di Borgio Verezzi. Questo il giudizio: un suggestivo “tutto” nero rotto da un “bianco” accecante fa da filo conduttore alla storia della genesi dell’Africa. Gli elementi del gruppo si cercano, si rincorrono, si incontrano, si lasciano e si rincontrano di nuovo in una fluida coreografia che è inframmezzata da un dialogo forte e ironico denunciante i problemi del continente. Ottimo esempio di completo laboratorio teatrale con attenzione sia all’uso del corpo sia all’utilizzo della voce. Pulizia, rigore, uso originale di materiali poveri che si trasformano con fervida fantasia in gabbiani, barche,animali della foresta, questi ultimi attraverso un uso appropriato di maschere zoomorfe. Ne risulta un lavoro corale, fluido e partecipato, sottolineato da una accurata scelta musicale che “riempie” la scena creando forti emozioni.
Lo spettacolo ha vinto Franco Agostino Teatro Festival di Crema e sarà messo in scena al Piccolo Teatro di Milano. Il giudizio: spettacolo dall’ottima tenuta scenica soprattutto dal punto di vista figurativo. E’ dotato di rigore formale e grande tensione emotiva.
“Delirium” ha regia e drammaturgia di Daniela Balestra, coreografia a cura di Giovanna Cargioli, scenografia a cura di Maria Rosa Varaldo, colonna sonora a cura di Claudio Baseotto, chitarra e voce di Lorenzo Piccone. All’Officina Teatrale Theatron, promossa dal Teatro Esperimento Madness, nell’ambito del Laboratorio Teatrale 2008 degli Istituti Secondari di II Grado di Savona, hanno partecipato circa 40 ragazzi, che hanno portato con entusiasmo il proprio contributo alle varie fasi della realizzazione dello spettacolo. Il risultato è un prodotto di qualità che, infatti, è stato selezionato per partecipare a due rassegne teatrali: il 16 maggio ha preso parte alla Rassegna “Ragazzi sul palco” di Borgio Verezzi e il 23 maggio al “Franco Agostino Teatro Festival “di Crema.
Nello spettacolo si fondono i vari linguaggi espressivi: la parola, i suoni, il movimento, la danza, le ombre, i colori e le scenografie, che si compongono e si scompongono in scena. I ragazzi si muovono in uno scenario essenziale, a cui fan contrappunto le musiche, alcune anche suonate e cantate dal vivo.
Lo spettacolo, elaborato, in forma originale, attingendo anche alla letteratura che ha trattato gli argomenti, narra di una società-labirinto in cui gli uomini si aggirano fra luoghi comuni, falsi bisogni, aspettative mancate, prigionieri di un mondo che ha perso la capacità di sognare, dove bisogna raggiungere a tutti i costi una “felicità” da consumarsi subito, per ricercarne spasmodicamente un’altra. Massificati, alienati, intimamente disperati, i giovani sentono sempre più il peso di essere comodamente insensibili e si ribellano, perché l’uomo può guarire la sua anima, può trasformare il caos in creazione. E sarà la famosa frase pronunciata da Friedrich Nietzsche (“Così parlò Zarathustra”) “Bisogna avere un caos dentro di sé per generare una stella danzante”, a guidare gli uomini nella rinascita, ad aiutarli a spogliarsi delle maschere in una metamorfosi che li porterà a ritrovare se stessi e gli altri.
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