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Piattaforma Maersk, il Pd esprime soddisfazione

Piattaforma Maersk a Vado - Dimensione vista dall'alto

[image:5148:r:s=1]Savona. Con l’esito del consiglio comunale di Vado, 10 voti a favore e 5 contrari, è stata approvata la realizzazione della piattaforma Maersk a Vado Ligure. Il coordinamento provinciale di Savona del Partito Democratico esprime la propria soddisfazione in merito alla vicenda.

“Si tratta di un importante progetto di crescita per tutta la comunità vadese e provinciale” dichiarano Giovanni Lunardon, coordinatore provinciale Pd e Roberto Costagli, coordinatore circolo Pd Vado, “che consentirà di realizzare la piattaforma contenitori, nell’ambito di un disegno complessivo di sviluppo della portualità savonese e ligure, e insieme di dare avvio ad un significativo progetto di riqualificazione urbana di Vado. Con questo atto si è chiusa una lunga fase che ha fatto discutere tutte le forze politiche e sindacali insieme alla cittadinanza vadese per quasi un decennio, da quando, nel 2002, si era approvato il Piano Regolatore Portuale, che prevedeva la piattaforma. L’amministrazione comunale, insieme a tutti gli altri enti impegnati, hanno lavorato al progetto sulla base di un presupposto chiaro e cioè che il bilancio ambientale tra la situazione attuale e quella che si determinerà con la realizzazione della piattaforma sia positivo per Vado, in particolare per quanto riguarda l’impatto ambientale di questa opera e la sua incidenza sui fattori che investono direttamente la salute dei cittadini vadesi”.

“L’accordo di programma – proseguono i portavoce del Pd – è stato lo strumento per fissare in modo chiaro e trasparente le azioni e le scelte in grado di realizzare questo presupposto a garanzia del lavoro e dell’ambiente. Crediamo le preoccupazioni di ordine ambientale e occupazionale emerse nella consultazione abbiano ricevuto una risposta convincente nei punti e negli impegni di questo accordo. Sono stati fatti da tecnici qualificati valutazioni e studi sulle ricadute e sulla qualità del mare, dell’aria (il nuovo collegamento autostradale serve anche a questo), dell’impatto sul paesaggio e sul rumore”.

“In questo senso – aggiungono – vanno la limitazione delle dimensioni della piattaforma ad un tratto di mare oggi delimitato e occupato da tre pontili (uno per le rinfuse secche e il carbone e due per i prodotti petroliferi e chimici), la realizzazione della infrastruttura in grande parte su impalcato per consentire la circolazione delle acque in rada, l’eliminazione di un grande parco carbone a cielo aperto, che oggi occupa 100.000 metri quadrati, e ancora l’eliminazione di silos granari di circa 40.000 metri cubi affacciati al mare. Inoltre il progetto della piattaforma sarà inserito in un ampio programma di riqualificazione urbana, rivolto soprattutto agli arenili di Porto Vado e Vado centro, con il recupero di aree oggi degradate. Abbiamo calcolato che le aree a terra recuperate a funzioni urbane, in particolare culturali, sociali e sportive, e verde pubblico, saranno ben più estese della piattaforma. Tra queste rientrano le aree destinate ad ospitare una marina con funzioni pubbliche e porto turistico che si collocherà appunto in una zona da recuperare senza coinvolgere tratti della costa interessati ad opere di urbanizzazione”.

“Aggiungiamo ancora – continuano Lunardon e Costagli, – che si è incardinato nell’accordo di programma un progetto di messa in sicurezza, dal punto di vista idraulico e da quello del rischio ambientale e industriale, del torrente Segno, che consentirà di metterlo in sicurezza da possibili eventi naturali. Crediamo che Vado e tutto il territorio provinciale abbiano bisogno di una prospettiva di crescita: con questo progetto possono partire significative attività legate al porto, alla logistica e ad un vasto indotto in grado di creare lavoro stabile e qualificato”.

“Siamo convinti – concludono – che questa fosse una occasione che Vado e l’intera provincia non potevano perdere. Certamente tutti gli obiettivi e i vincoli contenuti nell’accordo di programma devono essere concreti ed esigibili: è proprio per questo che nella delibera del consiglio regionale della Liguria riguardante il progetto del piano regolatore portuale nel 2005, su sollecitazione del comune di Vado e della provincia di Savona, è stato introdotto il vincolo di stendere un accordo di programma fra le parti: In questo accordo tutti gli interlocutori, regione, provincia, autorità portuale e imprese, hanno assunto un impegno preciso con atti concreti e risorse certe. Il Partito Democratico, come confermato nell’assemblea pubblica del 7 di luglio, alla presenza dei parlamentati liguri del PD e del presidente della Regione Claudio Burlando, continuerà a sostenere il sindaco di Vado e la sua amministrazione nel compito di affrontare e governare tutta la prossima fase fino alla realizzazione del progetto complessivo. Al centro della nostra iniziativa politica sarà la puntuale verifica che tutte le garanzie, ambientali e occupazionali, previste dall’accordo di programma, trovino nei fatti e negli atti concreta e precisa attuazione”.

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