Festival Verezzi, in scena “La dodicesima notte” con Mario Scaccia e Debora Caprioglio

Debora Caprioglio

[thumb:8505:l]Borgio Verezzi. Dopo la magia mediterranea e malinconica di “Rien a signaler”, il Festival Teatrale di Borgio Verezzi cambia nuovamente registro e si appresta ad ospitare l’ennesima “prima nazionale”. Martedì 29 luglio (repliche 30 e 31 luglio) debutta infatti in Piazza Sant’Agostino, “La dodicesima notte” di William Shakespeare nell’allestimento curato da Beppe Arena e che vede in scena, fra gli altri, Mario Scaccia, Debora Caprioglio e Marco Messeri.

Commedia fra le più sottilmente modulate fra quelle del Bardo, scritta da uno Shakespeare non più giovane, tutta tesa tra il malinconico e il giocoso, ritmata come una danza in un gioco scenico movimentatissimo ed esatto, “La dodicesima notte” narra la storia di Viola (Antonella Piccolo) naufraga sulla costa di un’immaginaria Illiria, e di suo fratello Sebastiano (Simone Vaio) che lei crede morto. Viola si traveste da uomo e, col nome di Cesario, entra al servizio del Duca Orsino (Lello Lombardi). Orsino nel frattempo si innamora della contessa Olivia (Debora Caprioglio) il cui fratello è morto di recente e chiede a Viola-Cesario di corteggiarla per conto suo. Olivia, naturalmente, credendo che Viola-Cesario sia una ragazzo, si innamora di lei.

Viola a sua volta si innamora del duca Orsino, che crede che lei sia un ragazzo. L’arrivo di Sebastiano, il fratello di Viola creduto morto nel naufragio, complica ulteriormente le cose e le vicende e gli innamoramenti si intrecciano con un ritmo parossistico fino al classico leito fine. Accanto a questa trama `maggiore’ dedicata ai giovani ve ne è una seconda più farsesca e allo stesso tempo malinconica in cui Sir Toby Belch (Marco Messeri), Sir Andrew (Mario Patanè), Maria (Consuelo Ferrara) e Feste (Edoardo Sala) cospirano per far credere a Malvolio (Mario Scaccia) che Olivia sia innamorata di lui e con un tranello gli giocano una burla il cui risultato è far comportare Malvolio come un demente. Tutto si risolverà, alla fine, anche se qualcuno rimarrà scornato…

Il regista Beppe Arena dichiara il proprio impegno nel rispettare il testo: “Trattandosi di una delle ultime commedie giocose prima delle grandi tragedie, ho cercato di rimanere fedele allo spirito in un certo senso nostalgico con cui la ‘La dodicesima notte’ è stata scritta. Essendo una commedia di scambi e di travestimenti abbiamo realizzato una grande pedana circolare che gli stessi attori muovono per rendere di volta in volta i molteplici luoghi dell’azione. Il lavoro con un Maestro come Mario Scaccia è stato un vero piacere: più passa il tempo più diventa strepitoso e grande: basta che faccia un passo ed è già teatro! Ed è ciò che qualunque regista desidera dai suoi attori, l’immediatezza, l’essere teatro a tutto tondo attraverso ogni più minuto gesto”.

“Con Debora Caprioglio – aggiunge Beppe Arena – abbiamo disegnato un personaggio più maturo di quelli da lei recentemente interpretati. Essendo una commedia al margine, non è comicissima ma non è neppure un dramma, ho scelto musiche di Renè Aubry per sottolinearne il tono da `fiera’ quasi da `circo’: situazioni che stanno spesso a cavallo tra stati d’animo diversi. Insieme alle musiche di Aubry ce ne sono anche del nostro Nino Rota”.

“La dodicesima notte” segna il ritorno di Mario Scaccia, Debora Caprioglio, Edoardo Sala e Mario Patanè a Verezzi dove, nel 2007, proposero il fortunatissimo “Il signore va a caccia”, e segna anche l’occasione per rivedere anche Mario Patanè che gli abbonati dello scorso Festival teatrale hanno eletto vincitore della diciottesima edizione del Premio Provincia di Savona. Il premio verrà consegnato all’attore in una delle prossime sere di spettacolo.

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