Celle Ligure. Acque ancora agitate a Celle Ligure dopo le dimissioni date martedì scorso dal vicesindaco e assessore ai Servizi Sociali Michele Manzi, ritenuto apparentemente fino a qualche settimana fa il naturale candidato destinato dopo i due mandati di Remo Zunino a succedergli nel centro sinistra nella candidatura a sindaco alle prossime elezioni amministrative.
Dopo aver fatto deflagrare nei mesi scorsi in provincia l’affaire Bertolotto mettendo a nudo ancora una volta i problemi irrisolti all’interno del partito tra le sue principali componenti provenienti dalle aree ex DS e Margherita, il meccanismo delle primarie previsto dal Partito Democratico per la selezione delle candidature, ha iniziato a innescare più di un problema anche nei comuni che si preparano ad affrontare le elezioni locali previste nel 2009.
Zunino da Celle minimizza, ribadendo che in realtà le primarie “sono previste, ma non sono obbligatorie” ma il malessere indubbiamente nel partito persiste diffuso e anche a Celle covava evidentemente da lontano dal momento che l’ex Margherita Michele Manzi dopo essere momentaneamente approdato al PD, a inizio luglio se ne era già staccato per confluire nella “Rosa per l’Italia” pur asserendo di voler mantenere il sostegno al sindaco e alla giunta di centrosinistra. Una situazione da allora rimasta in parte confusa della quale poco ha cambiato il successivo intervento in sostegno delle ragioni Manzi da parte del capogruppo PD in regione di Michele Boffa (“spero si possa ritornare sulle scelte assunte”, aveva dichiarato), il quale sembrerebbe invece essere riuscito nei giorni scorsi a ottenere a Carcare la ricandidatura per il 2009 del sindaco uscente Angela Nicolini, anche lei dell’area ex Margherita del PD.
Probabilmente i giochi si delineeranno meglio fin dal primo autunno ma intanto a Celle Ligure ormai la rottura si è consumata e dall’opposizione, approfittando della situazione favorevole, prova a soffiare sul fuoco ancora vivo Paolo D’Anna, capogruppo di “Celle è Tua”, lista di minoranza di area politica vicina a Franco Orsi e Forza Italia .
“Michele Manzi dichiara che la sua decisione deriva dall’aver constatato da parte della maggioranza mancanza di rispetto nei rapporti umani e mancanza di coerenza con la parola data; denuncia una gestione verticistica della cosa pubblica con spregio per il lavoro di squadra e una acquisita consapevolezza di una grave lesione alla sua dignità di persona conseguente al mancato mantenimento delle promesse che avevano dato vita al centrosinistra a Celle”, attacca Paolo D’Anna in un comunicato.
“Come gruppo consiliare di minoranza – prosegue -, Celle è Tua ha da sempre contestato il comportamento della maggioranza nella sostanza delle decisioni prese, nella qualità di molte delle cose fatte e soprattutto della mancanza assoluta di senso della partecipazione dei cittadini alle decisioni importanti ritenendo le consultazioni popolari inutili e dispersive”. “Ci auguriamo che lo ‘scossone Manzi’ serva a far prendere coscienza all’elettorato Cellese della necessità di cambiare un sistema di potere fatto di ‘amicizie, clientele e favori’ che ha portato Celle – conclude Paolo D’Anna con parole che sembrano preannunciare nei prossimi mesi l’avvio di una campagna elettorale dai toni aspri – ad un arretramento nella qualità della vita e della certezza dei diritti dei cittadini nei confronti di un’amministrazione comunale che si identifica in un potere assoluto e gestisce la cosa pubblica in funzione di una acquisizione di consensi in cambio di favori”.