Caritas: on line l’Osservatorio delle povertà

Savona. Dal sito della Caritas della diocesi di Savona-Noli (www.caritas.savona.it) è possibile scaricare la relazione, relativa all’anno 2007, che rende noti i dati dell’Osservatorio diocesano delle povertà e delle risorse. Tale strumento della chiesa locale, nato nel 1989, permette l’osservazione dei fenomeni di povertà presenti sul territorio della diocesi di Savona-Noli.
Dopo l’apertura nel 1984 del primo Centro di ascolto, spiega il direttore della Caritas don Adolfo Macchioli, “in quasi vent’anni di lavoro l’Osservatorio è stato in grado di fornire analisi dei fenomeni di povertà e alcuni approfondimenti su tematiche specifiche. In questi ultimi anni, oltre al lavoro di raccolta e analisi dei dati riguardanti le persone che passano dai nostri servizi, abbiamo lavorato per ampliare la rete di raccolta e per far sì che i diversi centri potessero far riferimento ad un’unica banca dati, nel rispetto della normativa vigente sulla privacy”.
La rete, dunque, oggi è composta da numerosi servizi sul territorio, quali il Centro ascolto diocesano, il Servizio immigrazione, il Servizio emergenza abitativa, il Servizio di accoglienza notturna maschile e femminile, il Servizio emergenza famiglia, il Centro diurno e Mensa di fraternità, il Laboratorio formativo “La cruna dell’ago”.
Esistono, poi, i numerosi centri di ascolto parrocchiale, come ad esempio quelli della parrocchia di san Paolo (C.so Tardy e Benech), SS.ma Trinità (via Chiavella), san Pietro (via Untoria), san Francesco e san Lorenzo (piazza Bologna), N.S. Concordia (Abissola Marina).
Prossimamente, inoltre, saranno in rete i due centri di ascolto parrocchiali di Cogoleto e di Finale Ligure, con i quali esiste già un contatto e una collaborazione stabile. A proposito del territorio considerato, nella relazione viene sottolineato come l’Osservatorio abbia “carattere diocesano, si riferisce cioè ad un territorio compreso sulla costa tra Finale Ligure e Cogoleto e nell’immediato entroterra: l’Albenganese e la Valbormida, che pur appartengono alla provincia, non ricadono nel territorio osservato”.
Il documento non ha la pretesa di un quadro globale delle situazioni di povertà. Viene precisato, infatti, nel testo che “non si tratta del dato sulla povertà di Savona, ma di uno spaccato, seppur consistente, di alcuni fenomeni di povertà presenti sul territorio, quelli che generalmente si rivolgono alle nostre strutture e che, a volte, non sono sotto gli occhi dei servizi pubblici. I fenomeni quali l’handicap e disabilità, le tossicodipendenze, le malattie legate all’anzianità (demenza senile, Alzheimer, difficoltà a deambulare, invalidità) toccano solo tangenzialmente i nostri servizi: vediamo diversi anziani o persone con dipendenze, ma i nostri servizi sono rivolti a persone con problematiche diverse. Da un altro punto di vista, è però vero che abbiamo la possibilità di dare voce a diversi volti della povertà, altrimenti non emergenti: `dar voce a chi non ha voce’ è uno degli obiettivi che speriamo di far emergere in questo nostro lavoro”.

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