Riceviamo e pubblichiamo un articolo scritto da un giornalista freelance in vacanza a Loano, che ha voluto rendere nota, tramite le pagine di IVG.it, una storia che riguarda i nostri amici a quattro zampe.
«Questo è proprio un paese di merda». L’ha detto, sprezzante, un cittadino francese che, a Loano per una visita a un’amica, venerdì scorso ha messo alla prova le istituzioni, il sistema veterinario e le leggi a tutela degli animali. La mattina ha parcheggiato l’auto in corso Europa, una Peugeot azzurra di almeno trent’anni, con a bordo due cani di grossa taglia. A terra righe blu, area di sosta a pagamento massimo 2 ore, ma lui non ha pagato (qualcuno ha riferito anche il giorno prima). Alle 10.30 gli avventori del vicino parrucchiere e i passanti del centro hanno cominciato a preoccuparsi per lo stato di salute dei due animali boccheggianti e hanno tentato di chiamare in causa le autorità. Nel frattempo hanno aperto il tettuccio e dato da bere alle povere bestie sofferenti. Alla fine la polizia locale è arrivata. L’agente in scooter, spronato dalla folla indignata, ha allertato il servizio veterinario. Verso le 18 i professionisti sono arrivati e, insieme a loro, il titolare della vettura con la degna compagna. I due, stupiti come anime candide, si sono chiesti perché un simile assembramento di persone e due vigili a chiedere documenti e delucidazioni circa lo stato degli animali. La donna era addirittura stizzita. I veterinari, dal canto loro, hanno adempiuto alla routine scocciante di un venerdì pomeriggio che avrebbero potuto trascorrere facendo ben altro. Effettuato qualche rapido controllo a vista ai due animali e cercato di leggere i microchip dei cani, li hanno riconsegnati al loro carceriere. La poca acqua passata dai loanesi alle povere bestiole e il tettuccio aperto a forza dall’esterno hanno dato ossigeno e idratazione agli animali. I veterinari, così, hanno detto «stanno bene». E i vigili? «Non c’è maltrattamento documentato, per la legge non possiamo far nulla». Identificato il francese di mezza età attraverso la patente, che tra l’altro non aveva nemmeno con sé (è dovuta correre a prendergliela l’amica), i vigili lo stavano facendo allontanare senza nemmeno sanzionare le sue inadempienze al codice. E’ ripartito effettuando una retromarcia in senso vietato. A quel punto, tra la folla, spunta un tesserino dell’Ordine dei Giornalisti e una domanda: «Ma lo fate andar via così? Neanche la multa per divieto di sosta? E il senso vietato imboccato?». Il finale, per niente lieto, è stato una multa (da pagare subito vista la cittadinanza straniera dell’automobilista) per guida contromano. Per i poveri animali, invece, c’è ancora tempo per soffrire, magari lungo una mulattiera o un viottolo di periferia. Tutto senza disturbare veterinari e vigili che avranno certamente altro da fare che usare, per una volta, il pugno di ferro con chi se lo merita davvero, anche per la maleducazione di cui fa sfoggio tacciando, come ha fatto, chi ha prestato soccorso ai suoi poveri e inconsapevoli amici a quattro zampe”.
Emanuele Bottiroli