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Finale, Moratti: “Mourinho Inquieto come Mancini, quindi è ok…”

[thumb:7653:l]Finalborgo. “Mourinho inquieto come Mancini, quindi l’Inter prosegue nella tradizione…”. Con questa battuta il Presidente dell’Inter Massimo Moratti ha risposto ai cronisti poco dopo la consegna del premio “Inquieto dell’Anno”, assegnatogli assieme alla moglie Milly durante la giornata conclusiva del Festival dell’Inquietudine di Finalborgo. “Morinho non mi ha ancora fatto richieste precise sui giocatori da acquistare”, ha detto Moratti, che ha spiegato così la scelta sull’ex allenatore del Chelsea: “uno tra i migliori in circolazione”. Moratti ha poi chiarito che per la squadra del prossimo anno non ci saranno rivoluzioni ma solo qualche innesto: “Meno si cambia meglio è, visto l’ottimo parco giocatori che abbiamo”. Nel corso della celebrazione dell’XI Inquieto dell’Anno, il presidente nerazzurro ha parlato anche dell’attacante Acquafresca, attualmente in comproprietà con il Cagliari, che potrà essere acquistato in toto per poi magari dirottarlo verso altre squadre, forse il Torino per richiesta del Presidente Urbano Cairo. E poi del giovanissimo Balotelli: “bravissimo tecnicamente ed è un ottimo ragazzo”, ha detto Moratti. Infine, il presidente nerazzurro ha smentito un interessamento della Samp per Adriano: “Costa caro, soprattutto il suo ingaggio…”.
E tornando al rapporto tra Inter ed Inquietudine: “se siamo inquieti e vinciamo va bene, d’altronde essere interisti è una vera e propria condizione umana, molto spesso di sofferenza…”.[image:7651:r:s=1]
E’ stato Oliverio Toscani (già vincitore nel 2003) a consegnare a Milly e Massimo Moratti l’attestato di “Inquieto dell’Anno” e il premio costituito da una pentola in terracotta ‘sghimbescia’, schiacciata da un lato e con i manici disposti in modo irregolare, realizzata ad Albissola. Questa la motivazione del premio: “Dopo la vittoria del sedicesimo scudetto dell’Inter, forse il presidente Moratti e signora avrebbero meno motivi per essere inquieti, ma i modi di esserlo sono diversi, così come varie sono le cause delle inquietudini. Caratteristica comune dell’inquieto è infatti la vivacità intellettuale e sentimentale, il desiderio mai completamente soddisfatto di conoscere e di conoscersi; di comprendere se stesso e gli altri e di intraprendere iniziative e avventure nuove, caratteristiche che certo non mancano a Milly e Massimo Moratti”.
Nel corso dell’incontro pomeridiano condotto dal Presidente del Circolo degli Inquieti Elio Ferraris, in un gremito Auditorium del Chiostro di Santa Caterina, Moratti ha raccontato l’inquietudine della sua esistenza, “come modo di capire e capirsi per migliorare sempre, nella vita imprenditoriale, nello sport e nella vita familiare”. D’altronde, citando il Presidente interista: “per prendere l’Inter bisogna essere un po’ irrequieti, No?”…
A fare i saluti di casa il sindaco di Finale Flaminio Richeri, oltre ad un interista doc come Marco Bertolotto, Presidente della Provincia di Savona: presenti anche l’assessore provinciale alla cultura Carlo Scrivano, il sindaco di Alassio Marco Melgrati e il Presidente provinciale degli albergatori Angelo Galtieri.

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