Politica

Provincia, strappo fra Bertolotto e Partito Democratico

Marco Bertolotto

[thumb:4463:l]Provincia. Per Marco Bertolotto il rapporto con il Partito Democratico è arrivato al capolinea. Il presidente della Provincia, che attendeva dai vertici il placet per sperare in un secondo mandato, ha consumato la rottura dopo che il segretario provinciale del Pd, Giovanni Lunardon, si è rifiutato di sciogliere le riserve sulla candidatura, annunciando l’avvio di consultazioni a partire dal 6 giugno per definire nomi e programmi.
Così spiega Bertolotto: “Avevo chiesto, nell’ultima settimana di aprile, di decidere in tempi rapidi (comunque oltre un mese) chi sarebbe stato il candidato alla elezioni provinciali 2009. Avevo detto al coordinatore provinciale del Pd che dopo il 31 maggio non sarei più stato disponibile. Non è un capriccio o una forzatura, come qualcuno vuol far intendere. E’ una decisione, nata dalla consapevolezza che ogni giorno occupato a discutere senza avere il nome di un candidato, che dia forza e autorevolezza alla discussione, che faccia suo un programma e tessa un’alleanza intorno alla sua capacità di sintesi, è un giorno perso”.
All’interno del centrosinistra, però, la ricerca del candidato capace di recuperare 18 mila voti al centrodestra è ancora in pieno svolgimento. Secondo le regole del Pd, per individuarlo dovrebbero essere organizzate elezioni primarie. Tempi troppo lunghi per Bertolotto, che non intende rimanere sulla corda sino alla vigilia della nuova tornata elettorale provinciale. Nello strappo hanno pesato, soprattutto, le tensioni maturate nel tempo fra il numero uno di Palazzo Nervi, i socialisti e i Ds confluiti nel Pd.
“Sono fermamente convinto che la vera forza trainante non è nei partiti e nei programmi, ma risiede nelle persone che danno, con la loro storia ed esperienza personale, credibilità a ciò che dicono – osserva Bertolotto, intenzionato a proseguire con la politica – Senza la priorità dell’uomo nulla è possibile. Non esiste organizzazione che possa prescindere dall’uomo”. “Ecco allora la miopia di un partito – aggiunge il presidente della Provincia – che nulla ha imparato dalla sconfitta delle ultime elezioni, che ha perso perché ha anteposto con arroganza, alla forza dei candidati figli di un territorio, programmi e coalizioni”.

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