Cronaca

Savona, spacciava in casa: pregiudicato in manette

Polizia - Questura

[thumb:4863:l]Savona. Massimo Scozzaro, 34 anni, savonese, nullafacente e pregiudicato, è stato arrestato dagli uomini della squadra mobile per detenzione di stupefacenti a fini di spaccio. L’uomo è stato trovato in possesso di 8 grammi di hashish e 1,3 grammi di cocaina. Gli agenti lo hanno tenuto d’occhio soprattutto durante l’ultimo mese, sospettando che la vendita della droga avvenisse nella sua abitazione, in via Repusseno, e nel centro di Savona.
Ieri, alle 14,30, i poliziotti hanno notato due giovani, uno dei quali tossicodipendente, in sella ad uno scooter, fermarsi sotto l’abitazione del pregiudicato. I due sono entrati nella palazzina e ne sono usciti poco dopo, allontanandosi a velocità sostenuta sul ciclomotore. Di facile deduzione lo scambio di stupefacenti avvenuto nell’alloggio.
Scozzaro è poi uscito dalla propria abitazione e si è avvicinato ad uno scooter Gilera Runner 180 parcheggiato in strada. Gli agenti della mobile sono entrati in azione. Dalla perquisizione dell’uomo sono saltati fuori poco più di 2 grammi di hashish, la somma di 100 euro, un telefono cellulare ed un foglietto manoscritto recante due nomi abbreviati e cifre riconducibili verosimilmente a contabilità inerente l’attività di spaccio.
La polizia è passata quindi alla perquisizione domiciliare. Nella camera da letto sono stati rinvenuti altri due “pezzi” di sostanza stupefacente di tipo hashish per 7 grammi, circa 140 grammi di sostanza da taglio di tipo mannite, un bilancino elettronico di precisione perfettamente funzionante, un portafoglio contenente la 1.400 euro e altri due cellulari. Infine il controllo di un’autovettura in uso allo spacciatore ha consentito di trovare una una confezione di cellophane trasparente con 1,3 grammi di cocaina.
Al termine delle perquisizioni il trentaquattrenne è stato tratto in arresto in flagranza del reato di detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti. Gli investigatori hanno svolto immediati accertamenti sui cellulari rinvenuti e sulla documentazione cartacea: ne sono emersi innumerevoli nominativi di pregiudicati e tossicodipendenti già noti alle forze dell’ordine.

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