[thumb:5859:l]Pietra Ligure.Torna a Pietra Ligure la rassegna teatrale dedicata alla donna: “Donna per tre, il Teatro racconta le donne”. A promuovere l’iniziativa è l’Assessorato alla Cultura del Comune di Pietra Ligure con il patrocinio della Provincia di Savona, nell’ambito del progetto “Savona Provincia in rosa”.
Tre gli appuntamenti dedicati alla drammaturgia che parla di donne, un viaggio nell’universo femminile tra sentimenti ed emozioni.
Ad inaugurare la rassegna sarà, Giovedì 6 marzo 2008, lo spettacolo “Cuore ballerino” di e con Massimo Ivaldo. Scritto dall’autore e attore pietrese, il monologo racconta il tentativo di appropriarsi dell’amore: incarnato in una persona, centellinato nelle sue variabili espressioni, tentennante davanti al suo rischio, eccitato dalla possibilità di avventurarsi. E’ la voce di un testimone ancora un po’ immaturo, che si scopre, nella costruzione del rapporto con l’altro sesso, a misurarsi con il suo egocentrismo, il suo esibizionismo, il suo maschilismo. Il suo è un cuore ballerino, come l’ha definito la madre, che più disperata che convinta per i continui “cambi” sentimentali del figlio, richiama ed ammonisce i suoi slanci, forse eccessivamente generosi. Protagonista della storia è un giovane genovese, che nella sua casa-palcoscenico situata nel centro storico, apre un’immaginaria finestra verso il pubblico, composto dai vicini, per soffiare sulla candelina (una sola -sottolinea lui da buon risparmiatore- comunque sufficiente per avere diritto ad esprimere, appunto, un desiderio) dell’ennesimo, tristissimo, compleanno da festeggiare: il trentottesimo. Unica richiesta da parte del festeggiato, che si avveri un desiderio: l’apparizione di una donna. Una, almeno, anche se nel mondo, in media, per ogni uomo “ce ne sarebbero sei”; e che quindi ci deve essere qualcuno dei presenti che “allora ne ha 12!”. E per “ricominciare ad instaurare un contatto con l’altro sesso: perché del mio…mi sono stancato!”
Giovedì 13 marzo, sarà la volta della Compagnia Trabateatro che presenterà “20settembremillenovecento58” di e con Annapaola Bardeloni accompagnata da Nicola Calcagno (chitarra) e Stefan Gandolfo (contrabbasso)….La notte del 20 settembre del 1958, quando si aprono le finestre e si chiudono le porte dei “bordelli ufficiali”, Margherita è l’ultima ad uscire da quella casa dove negli anni sono passate decine di ragazze e donne di tutte le età per quegli incontri “clandestini e mercenari” che nella realtà ben poco hanno mai avuto di romantico o poetico, ma che nel racconto riacquistano l’ironia amara del distacco. Gli ultimi momenti nella casa, insieme all’orchestrina che per tanto tempo ha accompagnato le storie che si sono incrociate nelle stanze, sono lo spunto per raccontare un’epoca non troppo lontana. E’ la musica che evoca e guida il ritmo del racconto, che permette salti di tempo e spazio, che fa da tappeto alle storie delle “donnine” che “donnine” non sono, ma donne con le loro storie disperate e tenere, persone con passati compromessi e consapevoli, esseri umani che amano e rischiano e ridono e piangono. “Lo spettacolo”, scrive la regista Annapaola Bardeloni, “non vuol dare risposte o giudizi. Vuole solo raccontare. Raccontare un’epoca così vicina e così lontana da noi. E lo fa passando dalla prosa alla musica, dalla cronaca alla canzone. Lasciando sempre lo spazio per un sorriso amaro o lo struggimento fragile di fronte alle storie che non sono “poesia e incanto”, ma una realtà ruvida e troppo facilmente occultata. La notte del 20 settembre 1958 si è chiusa un’epoca, ma al di là di ogni morale, al di là di ogni suggestione emotiva e della singolare posizione di fronte ad un argomento così delicato, questo spettacolo racconta un pezzo di vita reale. Umiliazioni, angosce, risate…il quotidiano di un passato recente che la società moderna dovrebbe ricordare di più.”
A chiudere la rassegna Donna per tre, il Teatro racconta le donne sarà, Giovedì 20 marzo 2008, la Compagnia dei Cattivi Maestri di Savona con lo spettacolo “L’ultima donna” liberamente tratto da Boston Marriage di David Mamet, regia di Francesca Giacardi. David Mamet è un drammaturgo americano provocatorio e talvolta inopportuno, che fa del linguaggio un’arma tagliente pronta a sorprendere lo spettatore alternando parole vuote, prive di significato, ad osservazioni pungenti che colpiscono come una freccia l’attenzione del pubblico. Il linguaggio in questo spettacolo è il protagonista della storia, e rivela non solo il carattere dei personaggi ed i loro sotterfugi, ma il loro stato sociale, la finzione del loro sfarzo, attraverso vocaboli desueti nonché inventati, ma anche la verità dei loro sentimenti, la profondità del loro legame. Il romanzo al quale Mamet fa riferimento per l’ambientazione è “The Bostonians” di Henry James. E’ proprio qui che si parla dei “Matrimoni Bostoniani”, un’unione fra donne, tipiche delle suffragette dell’epoca, che spesso sottintendeva anche un’unione di tipo sessuale. Ma se l’ambiente, per entrambi i testi, è quello delle suffragette dell’America del Nord di fine `800, le protagoniste sono due coppie di donne ben diverse. In realtà in Mamet il movimento di emancipazione femminile fa solo da sfondo, non si parla mai dichiaratamente di esso, non vi è nessun tipo di rivendicazione per il diritto del voto alle donne. Emerge la distanza dal sesso maschile, ma essa non è, come nel caso di James, vissuta come una battaglia, gli uomini sono considerati da Anna e Claire (le due protagoniste dello spettacolo) come esseri semplicemente inferiori, tanto stupidi da non rendersi nemmeno conto di quando le donne si stanno prendendo gioco di loro. Anna e Claire sono due personaggi sgradevoli, ma affascinanti. Il loro cinismo, il loro opportunismo, la loro crudeltà si scontra con tutto quello che può essere considerato politically correct o, semplicemente, moralmente ammissibile. Sono due donne egoiste, che sanno perfettamente cosa vogliono e che soprattutto hanno intenzione di ottenerlo in qualunque modo. Un terzo personaggio si muove nello spazio: la cameriera vittima degli sfoghi delle due donne. Sin dall’inizio è trattata come una sguattera ignorante, immigrata da poco negli Stati Uniti, dunque un essere inferiore costretto a subire i continui cambi di umore della coppia di streghe. Alla fine però ci si rende conto che sarà proprio questo personaggio, con la sua semplicità (in netta contrapposizione ai discorsi articolati di Anna e Claire) a dare una svolta ai loro destini.
Gli spettacoli prenderanno il via alle ore 21.00.
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