In questi giorni vari partiti, nuovi e vecchi, si affacciano alla competizione elettorale. Ma non per tutti la strada burocratica della presentazione delle liste è uguale. Chi ha un rappresentante parlamentare può presentare liste elettorali anche se sotto un “nome” diverso da quello con
cui è presente in parlamento. Altri invece, quelli fuori dall’assemblea elettiva nazionale, debbono raccogliere le firme: e sono molte, migliaia, e il tempo è pochissimo.
Queste firme debbono essere apposte in presenza di un autenticatore, che è possibile sia, oltre alle classiche figure istituzionalmente preposte e individuate da tempo (si pensi a notai e segretari comunali), un consigliere provinciale o comunale. Per quanto mi riguarda, in qualità di consigliera comunale, ho sempre dato la mia disponibilità anche per formazioni politiche diverse da quelle a cui aderivo. L’ho sempre sentito un dovere e un ruolo da esercitare nello spirito democratico. Autenticare infatti, secondo le norme di legge, consente la presentazione di liste e partiti che poi dovranno, nella competizione elettorale, trovare voti, e non necessariamente individua una appartenenza politica.
Faccio appello quindi ai colleghi consiglieri, comunali e provinciali, ai sindaci, di rendersi disponibili a richieste che provenissero da partiti e liste elettorali che debbono seguire la burocratica procedura, nella speranza che qualcuno aderisca e si faccia avanti, senza che veti incrociati o comportamenti redarguenti impediscano un ruolo squisitamente democratico.
Patrizia Turchi