Vado, ambiente ed ecosistema: avviata collaborazione con l’Istituto Negri di Milano

Vado Ligure. L’amministrazione comunale di Vado Ligure ha avuto oggi un incontro con ricercatori dell’Istituto di ricerche farmacologiche Mario Negri di Milano, Dipartimento Ambiente e Salute, che stanno sviluppando a Trieste un programma finalizzato alla formazione di un “efficace strumento per la valutazione della salubrità ambientale di un tipico ecosistema costiero”.
Il programma, che si sviluppa in più fasi, passa dalla acquisizione completa dei dati relativi alle varie forme di inquinamento, alla evidenziazione del contributo di ciascuna fonte inquinante, alla misurazione del rischio associato e infine alla correlazione tra situazione ambientale e salute dei cittadini. Su questa base è possibile definire gli indicatori di qualità ambientale da rispettare e gli obiettivi di miglioramento da perseguire. Tale metodo potrebbe essere applicato alla realtà vadese ed eventualmente esteso a tutta l’area interessata dalle attività portuali per costruire un sistema di controllo efficace, di tempestivo intervento nelle situazioni critiche e di gestione di programmi di progressiva diminuzione dell’impatto.
“Le esperienze precedenti ci insegnano che è necessario disporre di tre condizioni per un efficace controllo dell’impatto ambientale: l’insieme dei dati necessari; le risorse finanziarie e organizzative affinché gli enti pubblici possano gestire con continuità le attività di monitoraggio; un metodo scientificamente idoneo per identificare il contributo delle varie fonti di emissione alla situazione ambientale e le correlazioni tra la difesa dell’ambiente e la salute dei cittadini”, ha dichiarato il sindaco Giacobbe. “Questi sono i presupposti per esercitare i poteri di controllo e di intervento che la legge mette a disposizione. Per quanto riguarda il progetto portuale”, ha proseguito il sindaco, “possiamo mettere in campo queste condizioni. Infatti l’accordo di programma prevede che sarà stipulata tra il Comune e l’Autorità portuale una convenzione per il finanziamento, tramite l’impiego di una quota di tasse portuali, delle azioni necessarie per sviluppare il sistema di monitoraggio e per mantenerlo nel tempo. Una possibile collaborazione con un istituto autorevole come il Mario Negri”, ha concluso Giacobbe, “offrirebbe una garanzia di scientificità e di autonomia super partes e soprattutto un metodo affidabile per la conoscenza e la possibilità di intervento a tutela dell’ambiente”.

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