Cronaca

Tabaccaio chiama carabiniere di quartiere e fa arrestare truffatore

Caraninieri

[thumb:1976:l]Savona. Un tabaccaio del centro di Savona insospettito dalla strana telefonata ricevuta ieri mattina da un fantomatico notaio milanese ha permesso di arrestare Christian Marletta, 32enne nato e residente a Milano, professionista della truffa e della ricettazione di assegni rubati.
Il tabaccaio preoccupato della richiesta, “2500 euro in marche da bollo”, ha contattato il carabiniere di quartiere ed insieme hanno atteso l’arrivo dell’emissario del notaio che puntualmente si è presentato nel pomeriggio per ritirare le marche da bollo, saldando il dovuto con un assegno. A questo punto sono intervenuti i carabinieri che hanno immediatamente identificato l’uomo e verificato la provenienza dell’assegno, risultato appartenente ad un blocchetto rubato sei mesi fa proprio nel capoluogo lombardo.
A seguito di una perquisizione personale, in una tasca interna della giacca, è stata rinvenuta una busta contenente 170 marche da bollo per un valore di 2500 euro, risultate acquistate pochi minuti prima in un’altra tabaccheria savonese. I carabinieri hanno verificato la “storia” del secondo tabaccaio scoprendo la stessa medesima truffa messa in atto con un’altro assegno dello stesso libretto.
Il giovane, che aveva diverse denunce simili in varie zone d’Italia, è stato quindi arrestato per ricettazione e falsificazione di assegni e per la tentata truffa ai danni dei due tabaccai, ed è stato tradotto in carcere.
Molto soddisfatto per l’esito della vicenda il capitano dei carabinieri della compagnia di Savona, Orlando Pilutti, che ha dichiarato ad IVG.it: “Quanto accaduto è frutto della fiducia che la figura del carabiniere di quartiere ha instaurato grazie al suo contatto quotidiano con gli esercenti, quando si hanno dei dubbi bisogna sempre chiamare le forze dell’ordine. Con una sola chiamata non solo l’esercente ha evitato di venire lui stesso truffato, ma ha permesso di restituire ad un suo collega le marche da bollo che aveva appena venduto, incassando però un assegno rubato che gli sarebbe costato un buco di 2.500 euro”.

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